Dopo la morte di Narducci, la rivolta social degli chef: «A Roma strade insicure di notte»

Dopo la morte di Narducci, la rivolta social degli chef: «A Roma strade insicure di notte»
di Valeria Arnaldi
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Sabato 30 Giugno 2018, 00:38 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 12:35

ROMA «Le strade di Roma sono pericolose di giorno, ma terribili di notte. #iotornoacasadinotte nasce proprio per sensibilizzare su questo con riferimento alle categorie di lavoratori costrette a rincasare tardi. Roma Capitale deve ascoltarci. Usate anche voi l’hashtag e condividete». 
Queste le parole con cui ieri mattina la chef stellata Cristina Bowerman ha lanciato una campagna social per chiedere più sicurezza nella strade della Capitale. È passata poco più di una settimana da quando lo chef stellato Alessandro Narducci, 29 anni, e Giulia Puleio, 25 anni, chef de rang, sono morti in un incidente stradale, dopo una notte di lavoro.

ALLA MEMORIA
Appena tre giorni da quando il mondo romano del gusto si è riunito ai funerali dello chef per l’ultimo saluto e un brindisi alla memoria. Ieri, il lancio dell’hashtag e di una vera e propria campagna social, avviata dalla chef Bowerman insieme alla moglie dello stellato Roy Caceres, Alessandra. «Il nostro intento è stimolare il Comune di Roma a fare qualcosa per la sicurezza stradale in generale - spiega Cristina Bowerman - non vogliamo mettere sotto processo nessuno, non si tratta di farsi la guerra l’un l’altro, anzi, desideriamo collaborare. Il 21 giugno hanno perso la vita Alessandro e Giulia, qualche giorno prima una campionessa sportiva e sono avvenuti tanti altri incidenti mortali. Alcuni hanno fatto notizia, per altri nessuno ha detto niente. I problemi ci sono e devono essere risolti. Occorre trovare soluzioni». 
La campagna si è rapidamente diffusa. Da Oliver Glowig a Daniele Usai, da Roy Caceres a Davide Del Duca, da Dino De Bellis a Andrea Riva Moscara, sono stati tanti gli chef che hanno aderito sin dalle prime ore, fotografandosi con un foglio su cui campeggia l’hashtag e chiedendo a colleghi e follower di fare altrettanto e diffondere il messaggio. Alcuni si sono fatti la foto accanto al mezzo che usano per tornare a casa, come la Bowerman con la bici, così Edoardo Papa con lo scooter e via dicendo. 

NON SOLO CHEF
Numerosi sono stati condivisioni e commenti di sostegno di tutti i professionisti che lavorano fino a tarda sera. «Io non sono assessore all’urbanistica - prosegue Cristina Bowerman - non so quali cose andrebbero fatte, so però, ad esempio, che quando vado nelle altre città la gente sui mezzi si ferma alle strisce pedonali, qui no, e chi non lo fa dovrebbe essere punito. Noi che lavoriamo di notte incontriamo spesso in strada persone ubriache o che non rispettano la segnaletica. Bastano poche frazioni di secondo perché accada una tragedia. Il mio tweet è indirizzato a coloro che lavorano fino a tardi ma, in realtà, il problema interessa tutti, anche di giorno». 
Tra le proposte, una campagna educativa per gli automobilisti. «Bisogna insegnare cosa si può fare e cosa non si può e non si deve fare. Ad esempio, occorre ribadire che non si possono mandare sms mentre si è alla guida. Forse servirebbe un’ordinanza per vietarlo, in Usa c’è. Si potrebbero fare tante cose per diminuire il numero degli incidenti. Lo ripeto, non è un’iniziativa contro il Comune o contro la sindaca Virginia Raggi, voglio sia chiaro, non c’è astio da parte mia. È solo per sollecitare a intervenire: credo che Roma, ormai, vanti il primato per quantità di incidenti».

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