A Venezia le tante facce della violenza

A Venezia le tante facce della violenza
di Gloria Satta
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Martedì 11 Agosto 2015, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 00:02
Qual è il filo rosso che lega i film in concorso alla 72ma Mostra di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre? A fare la parte del leone, tanto per rimanere in tema, sono l’attualità, la cronaca e la storia. La crisi economica, che incombeva sulle passate edizioni del festival, ha oggi ceduto il passo all’osservazione dei nostri tempi confusi e violenti, alle reminiscenze di un passato non ancora archiviato, alle ferite che stentano a rimarginarsi.



«Visionando oltre 3000 film provenienti da tutto il mondo», spiega il direttore Alberto Barbera, «mi sono imbattuto in tante voci nuove e soprattutto in storie mai raccontate». Una delle emozioni forti della Mostra sarà il film di Cary Fukunaga Beasts of no Nation, basato sull’omonimo romanzo di Uzodimna Iweala, storia di un ragazzino reclutato per combattere come soldato nella guerra civile di un Paese africano. Ma c’è anche, tra i quattro film italiani in concorso, la Napoli della malavita di Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, trasfigurata dal bianco e nero. Istanbul in preda alla violenza politica è invece protagonista del film Abluka del regista turco Emina Alper, mentre i turbamenti dell’adolescenza fanno da sfondo a Looking for Grace della regista australiana Sue Brooks. I fantasmi dell’Olocausto spingono l’anziano protagonista di Remember (regia di Atom Egoyam) verso la vendetta.



E l’assassinio di Rabin ha ispirato Rabin the last day del maestro israeliano Amos Gitai. Tutti profetizzano un premio per Francofonia di Aleksandr Sokurov, sull’occupazione nazista del Louvre, mentre la Bueonos Airos della criminalità è protagonista di El Clan di Pablo Trapero, la Caracas in ostaggio dei teppisti fa da sfondo a Donde allà di Lorenzo Vigas e il documentario Behemoth di Zhao Liang racconta l’inferno della Mongolia contemporanea.



FUORI CONCORSO Ma c’è da aspettarsi emozioni e sorprese anche dai film fuori concorso. A cominciare dal ”corto” The Audition, un imperdibile divertissement firmato da Martin Scorsese e girato a Macao. I protagonisti sono lo stesso regista, Brad Pitt, Robert De Niro e Leonardo Di Caprio, gli ultimi due in gara per conquistare un ruolo nel nuovo (e immaginario) film del regista. Ci sarà da divertirsi, ancora di più se le superstar protagoniste caleranno al Lido. A proposito di divi, Black Mass di Scott Cooper mostra un Johnny Depp irriconoscibile: calvo e ingrassato, interpreta il gangster americano James “Whitey” Bulger.



Tra gli eventi più attesi della Mostra, fuori gara, va poi segnalato Non essere cattivo, il film postumo di Claudio Caligari, con Luca Marinelli, Silvia D’Amico, Roberta Mattei: soldi, cocaina, auto potenti e edonismo sfrenato popolano i giorni e le notti di Ostia negli anni ’90. Fuori concorso, e di grande impatto emotivo e spettacolare, sono anche i film scelti per aprire e chiudere la Mostra: rispettivamente Everest di Baltasar Kormàkur, sulla disastrosa spedizione del 1966 sul “tetto del mondo”, e Lao pao er di Hu Guan che racconta la Cina contemporanea.
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