L'attrice Monica Bellucci: «Così per Miracolo sarò una Madonna»

L'attrice Monica Bellucci: «Così per Miracolo sarò una Madonna»
di Gloria Satta
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Lunedì 28 Maggio 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 13:21
Nell’universo surreale, potente e perturbante di Niccolò Ammaniti, autore e regista della serie cult Il Miracolo, irrompe a sorpresa Monica Bellucci: il capo coperto dal velo, il corpo maestoso circondato da tentacoli, l’attrice che tutto il mondo ci invidia appare in sogno al protagonista Marcello-Tommaso Ragno. Questa Madonna onirica è il clamoroso colpo di scena del penultimo episodio della serie originale Sky (prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Wildside): seguìto dall’ultimo, andrà in onda su Sky Atlantic HD domani alle 21.15. Tutte le puntate saranno quindi disponibili on demand su Sky Box Sets.

Monica, perché ha deciso di fare questa apparizione?
«Ammaniti, un autore che stimo moltissimo, prima ancora di iniziare le riprese mi ha mandato un’immagine del mio personaggio. Aveva un fortissimo impatto visivo e siccome il cinema è innanzitutto immagine, senza nemmeno leggere la sceneggiatura ho detto sì, facendo una scelta di pancia».

Cosa ha visto in questa sua Madonna dai tentacoli?
«Il contrasto tra bene e male, sacro e profano, fede e riti pagani. Ho pensato agli ”orishà” della tradizione brasiliana... Quella Madonna è lo specchio di Marcello, è la ciliegina sulla torta della serie».

Altre volte, nel suo lavoro, ha fatto scelte “di pancia”?
«Quando ho interpretato un ruolo nella serie di Lynch Twin Peaks 2. E quando ho deciso di dedicare quattro anni della mia vita alle riprese di On the Milky Road - Sulla Via Lattea di Kusturica. Non considero importante la durata di un’apparizione sullo schermo, ma la sua potenza».

Anche nella vita sceglie seguendo l’istinto?
«No, sono più ponderata. È il cinema che ti permette di fare cose impensabili mettendo alla prova il tuo coraggio».

E lei pensa di averne?
«Il coraggio si scopre strada facendo. Si misura dalla forza dell’attacco e dalla potenza della risposta. Dipende dalle porte che prendi in faccia».

Ne ha prese tante?
«Si prendono per tutta la vita. Ma solo così impari a farti meno male e hai la possibilità di crescere».

Si sente arrivata?
«Nemmeno un po’. A 53 anni, ho ancora voglia di mettermi alla prova e scoprire nuovi orizzonti. A trent’anni mi offrivano ruoli di donne vittime della situazione o della propria bellezza. Oggi incarno personaggi femminili della mia età seducenti, autonomi e consapevoli. Il cinema riflette i cambiamenti del costume».

Cosa bolle in pentola?
«Ho girato in Australia l’horror Nekromancer dei fratelli Kiah e Tristan Roache-Turner, giovani talenti esplosivi e, accanto a Ben Kingsley, Spider in the Web di Eran Riklis, una storia d’amore e spionaggio. In Francia ho preso parte alla serie 10 pur cent, un’esilarante satira del cinema. E ho dei bei progetti in Italia di cui non posso ancora parlare».

La resa di Harvey Weinstein alla giustizia ha inaugurato un’era nuova?
«La legge farà il suo corso ma il fatto certo è che le donne hanno smesso di avere paura e finalmente denunciano gli abusi, dopo essere state zitte per secoli nel timore di non essere credute o giudicate male».
Ma lei cos’ha visto nell’immagine del produttore, un tempo potentissimo, con le manette ai polsi?
«L’autodistruzione e la voglia di distruggere gli altri da parte di un uomo che aveva successo, talento, potere, denaro. E ha buttato via tutto. Weinstein non è il solo: tanti, come lui, seguono lo stesso percorso perverso. È una piaga sociale di cui non si è parlato abbastanza».

Con le sue figlie Deva, 13 anni, e Léonie, 8, affronta questi argomenti?
«Certo. Le bambine danno per acquisita la libertà delle donne, ma io spiego loro che è il frutto di tante battaglie femministe».

E oggi, secondo lei, la lotta per la parità e la dignità è condotta nel modo giusto?
«Le rivendicazioni sono sacrosante purché non si trasformino nella guerra agli uomini o in una caccia alle streghe. Noi li amiamo e dobbiamo camminare insieme a loro: in tanti fanno il tifo per la rinascita delle donne».

Dica la verità, ha un nuovo amore?
«Amo gli uomini e ho bisogno che la mia vita di donna sia viva. E non solo al cinema».
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