Domani via all'Expo, Milano si blinda

Domani via all'Expo, Milano si blinda
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 29 Aprile 2015, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 11:10

Più che di rischi si tratta praticamente di certezze: il primo maggio, ribattezzato May Day dai No Expo, sarà una giornata ad altissima tensione. Il Viminale ha ben chiaro il quadro che potrà presentarsi mentre la Fiera internazionale aprirà i battenti. Sono tante le segnalazioni arrivate ai nostri servizi di intelligence, tante le minacce lanciate dal web. Così che nel giorno della protesta organizzata dai sindacati di base è quasi certo che la presenza di antagonisti e black bloc cercherà di rovinare la festa, con distruzioni e scontri. «È vero, i rischi sono tantissimi - ammette lo stesso capo della Polizia Alessandro Pansa - ma il meccanismo realizzato ci rende sicuri. Faremo di tutto perché questa manifestazione così importante sia il segno dell'efficienza e del successo dell'Italia, se lavoriamo con la massima attenzione il risultato lo otteniamo».

FORZE IN CAMPO

Milano sarà presidiata da circa settemila uomini delle forze dell’ordine.

Quasi tremila sono quelli assegnati all’Expo dalla questura lombarda. Il Dipartimento di pubblica sicurezza ne ha mandati 2600 che rimarranno per i sei mesi della durata della manifestazione. E altri 2000 saranno lì per l’inaugurazione. «Non c’è alcuna volontà di reprimere - è il messaggio che arriva dal Viminale - Vogliamo garantire il diritto di manifestare, ma tutto deve essere fatto nella massima tranquillità, cortei e festeggiamenti». Nel dubbio su quanto potrà accadere, intanto, il consolato americano ha avvertito i suoi concittadini: «Il primo maggio, se potete, state lontani dalle zone in cui sono annunciate manifestazioni e prestate attenzione se capitate nel mezzo di proteste e agitazioni. Se le autorità locali ritengono che la maggioranza dei dimostranti sarà pacifica - chiariscono - ci si aspetta però che un piccolo drappello possa tentare di provocare scontri violenti e danni».

I CONTROLLI

Un milione e 118 mila metri quadri è il territorio da controllare, oltre a sette varchi carrai e a quattro pedonali, per un totale di 108 check point di tipo aeroportuale. La sala operativa della questura si avvarrà anche di 3.000 telecamere cittadine e di altre 2.000 posizionate in tutte le stazioni metropolitane. Verranno effettuati controlli sui bagagli, metal detector ed eventualmente anche ispezioni personali. Le due ore successive alla chiusura degli stand saranno dedicate al rastrellamento dell’area e alla rimozione dei rifiuti.

Sulla sicurezza di tutti, poi, nei 184 giorni di esposizione veglierà la nuova sala operativa del Servizio di Cooperazione internazionale di Polizia, allestita nei locali della Fiera di Rho. Vi lavoreranno circa trecento tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. E la direzione sarà affidata al dirigente della Polizia, Gennaro Campoluongo. Sarà una sorta di “internazionale della sicurezza”, perché ci saranno anche una ventina di funzionari di altri Stati, insieme con ufficiali di collegamento di Interpol ed Europol. «L’Expo - spiega Campoluongo al mensile Polizia moderna - sarà il banco di prova di una nuova filosofia della sicurezza transnazionale, legata alla capacità di mettere in comune il maggior volume di dati nel minor tempo possibile».

Il primo maggio, comunque, metterà a dura prova le energie delle forze di polizia non soltanto con il grande evento milanese. Altri tremila agenti e militari saranno schierati in giro per l’Italia, perché a Roma si svolgerà il concertone musicale, a Torino continuano ad affluire i cittadini in vista alla Sindone, mentre a Pozzallo è prevista la manifestazione di Cgil Cisl e Uil che hanno scelto il paese siciliano come luogo simbolo dell’immigrazione e della solidarietà.

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