Maurizio Costanzo: «Tv orfana del varietà»

Maurizio Costanzo: «Tv orfana del varietà»
di Marco Castoro
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Sabato 30 Maggio 2015, 23:47 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 00:09
David Letterman chiude il sipario, Maurizio Costanzo lo riapre. I due grandi vecchi (senza offesa) del talk tv continuano a scambiarsi il testimone. Oggi tocca a me, domani a te. Il primo lascia il suo show dopo 35 anni. Il secondo ha ricominciato l’avventura sei anni dopo l’ultima puntata di un ciclo lungo 27 anni. E a ottobre si riparte con altre 4 puntate in prima serata, sempre su Retequattro. E altrettante potrebbero arrivare in primavera.



Costanzo, che cosa pensa di Letterman?

«Cominciamo col dire che stiamo parlando di un grandissimo. Io sono stato ospite della sua trasmissione. Abbiamo firmato un protocollo in tv sul gemellaggio dei nostri talk. Tutti parlano di Letterman, ma io resto l’unico gemellato con lui. Sono rimasto colpito dalla sua bravura e dal fatto che gli ospiti venivano intervistati uno alla volta. Proprio lì ho capito l’importanza dell’orchestra in trasmissioni come le nostre. Un’altra cosa che non dimenticherò mai è la sistemazione del pubblico in studio, con gli addetti all’assegnazione dei posti che facevano entrare gli spettatori alla spicciolata decidendo dove collocarli a seconda del loro aspetto. Chi davanti alle telecamere faceva bella figura veniva premiato con i posti migliori».

Letterman ha chiuso con Obama, lei a ottobre con quale politico vorrebbe ricominciare?

«Premesso che ho avuto più di 30 mila ospiti. Praticamente una città. Mi piacerebbe tanto avere il Papa. Ma resta un sogno. Dei politici vorrei che venisse Renzi con la moglie Agnese. Ma non per parlare di politica, bensì di famiglia. Del matrimonio, dei figli. Anche perché di famiglia e famiglie acquisite non se ne parla mai abbastanza».

Berlusconi lo vorrebbe?

«No. Purtroppo ha perso il suo grande entusiasmo per colpa di tutto quello che è stato scritto sui giornali. È stato un duro colpo. Tuttavia, in politica non è tutto negativo ciò che ha fatto. Allora che cosa dovremmo dire di Monti e Letta?»

Si trova a suo agio in prima serata?

«Quattro appuntamenti domenicali con una media di un milione e mezzo di spettatori a puntata è un buon risultato per Retequattro. Lo show comunque prende anche una parte della seconda serata, visto che dura oltre due ore e mezza. Rispetto al vecchio Costanzo Show gli ospiti sono molti di più, ben 14, e c’è un’ora in più di trasmissione. È una maratona che ha un unico colpevole, Sebastiano Lombardi, il giovane direttore di Retequattro che con molto entusiasmo ha voluto riprendere il programma».

Ormai il talk in prime time è una consuetudine. In seconda resiste solo Vespa.

«Il talk in prima serata non è stata una buona idea, soprattutto se si parla solo di politica. Sentir discutere per tre ore i politici annoierebbe chiunque. È una tortura. Io vedo Santoro e Floris ma dopo un po’ cambio canale. Ha fatto bene Vespa a giocare su più piani, parlando di diversi argomenti e non solo di politica. Preferisco guardare i programmi con le storie di cronaca, tipo Chi l’ha visto? e Quarto grado».

Sono molti pure gli intervistatori in tv?

«Fazio è il più bravo. Le sue interviste sono le migliori».

Che cos’altro guarda il telespettatore Costanzo?

«Il televisore per quasi tutta la giornata è acceso su SkyTg24, che ormai utilizzo più dell’Ansa. Mi piace Made in Sud, anche se fatico un po’ a capire il napoletano stretto… Non seguo le fiction. Non perdo mai Cronache animali nel weekend. Ma resto un orfano del varietà».

A chi darebbe gli oscar televisivi?

«Senza dubbio a Carlo Conti. È il più bravo. Ha assorbito la lezione antica modernizzandola. Molto in gamba è pure Eleonora Daniele. Sa muoversi bene in conduzione e fare le interviste. È brava anche Silvia Toffanin. Un premio speciale lo darei a Marzullo che in Rai è l’unico che si occupa di cinema e di teatro con regolarità. È un onesto lavoratore della tv. Mi dispiace per la Ventura. Non ho capito perché sia sparita così all’improvviso».

Continuerà la collaborazione con la Rai?

«Sto realizzando un programma sui giovani imprenditori poco conosciuti dal grande pubblico. Le loro storie andranno in onda su Rai Scuola».

Stare al fianco di una perfezionista instancabile come la De Filippi non le mette ansia? Come fa Maria a piacere a tutti, pure ai giovanissimi?

«No, non mi trasmette ansia. Il suo successo è dovuto al fatto che pensa molto a come fare i suoi programmi. Cura ogni dettaglio. Ha un segreto: pur avendo una spiccata personalità sa sottrarsi alla telecamera, senza perdere mai la certezza della guida».

Che cosa pensa degli 80 anni di Baudo?

«Che è passato tanto tempo…»

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