IL RICOVERO
È il 5 ottobre quando la piccola Anna - il nome è di fantasia - viene portata dai genitori al pronto soccorso dell’ospedale di Matera. La bambina è in condizioni critiche: in poco tempo ha due arresti cardiocircolatori. I medici riescono a rianimarla e a stabilizzarla. Ma la situazione appare subito molto grave, così, viene disposto il trasferimento a Roma, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nella Capitale, la piccola arriva il 7 ottobre. Il suo fisico è estremamente provato e i medici riscontrano danni cerebrali irreversibili. La sottopongono ad accertamenti di ogni genere, fanno di tutto per salvarle la vita. Dalle analisi emerge che la bimba non sembra soffrire di particolari patologie e non sembra avere nessun tipo di malattia congenita. Ieri, però, Anna, chiude gli occhi per sempre. I dottori certificano il decesso.
GLI ESAMI
Ad allarmare i medici è l’esito degli esami tossicologici. Il risultato, infatti, è sconvolgente: nel corpo della piccola sono state rilevate tracce massicce di sostanze tossiche. La diagnosi dell’ospedale è quella di possibile avvelenamento da metanolo, una sostanza solubile che viene rapidamente assorbita dall’organismo umano per inalazione, ingestione e per contatto cutaneo, spesso usata - illegalmente - come sostituto a basso costo dell’alcol etilico per sofisticare il vino. Può provocare la depressione del sistema nervoso centrale e provocare danni irreversibili al nervo ottico e alla retina. Per l’essere umano, è letale se assunto in dosi che variano da 0,3 ad un grammo per ogni chilo di peso corporeo.
Dopo il decesso della bambina, dal nosocomio parte subito una segnalazione alla Procura di piazzale Clodio. Ad occuparsi del fascicolo, il pm Arcuri e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, che coordina il pool di magistrati che si indaga sulle colpe mediche.
L’AUTOPSIA
Ora gli inquirenti devono stabilire le dinamiche del decesso e, soprattutto, capire come la bimba sia entrata in contatto con la sostanza tossica. I magistrati hanno già disposto il sequestro delle cartelle cliniche della piccola e hanno già ascoltato i genitori.
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