GLI SPAZI
Per il prossimo anno qualche spazio in più ci sarà, soprattutto legato allo “sconto” sul deficit da circa 9 miliardi che l’Unione europea si prepara a concedere all’Italia. Dopo l’approvazione della nota di aggiornamento del Def di venerdì, il cantiere della legge di bilancio potrà accelerare i lavori. Accanto alla manovra vera e propria, sarà approvato anche un decreto fiscale che conterrà diverse misure, da una nuova tornata della rottamazione delle cartelle della ex Equitalia (una misura che potrebbe portare fino a 1,5 miliardi), fino ad una nuova edizione dell’emersione dei capitali detenuti illecitamente all’estero e in Italia e custoditi anche in cassette di sicurezza o sotto forma di contanti. Nel decreto, come anticipato dall’agenzia Public Policy, potrebbero entrare anche una serie di misure per accelerare il recupero dei crediti da parte delle banche.
LE MODIFICHE
Sarebbero, per esempio, riviste le regole per il pignoramento dei soldi sui conti correnti. Oggi non c’è la possibilità di pignorare i saldi dei conti correnti, ma solo gli stipendi e le pensioni accreditate prima dell’azione esecutiva. Un meccanismo che ha creato numerosi contenziosi tra banche, Poste e correntisti. La novità sarebbe che le banche avrebbero la possibilità di pignorare direttamente il saldo del conto corrente, lasciando al debitore soltanto una cifra pari ad un minimo vitale, stabilito in tre volte l’assegno sociale, ossia poco più di 1.200 euro. Il pacchetto conterrebbe anche una serie di norme per accelerare l’incasso delle garanzie, comprese quelle ipotecarie. Per esempio verrebbe inserito l’obbligo di sfratto dell’immobile pignorato nel caso in cui questo venga messo in vendita.
Oggi la liberazione avviene soltanto nel momento dell’aggiudicazione del bene. In arrivo ci sarebbe anche una proroga fino al 31 dicembre del 2018 delle agevolazioni fiscali per chi compra un immobile all’asta e lo rivende entro cinque anni. Invece delle imposte catastali e di registro si continuerà a pagare una cifra forfettaria di 200 euro. Potrebbero poi essere riconfermati con qualche correzione. il bonus del 65 per cento per le ristrutturazioni energetiche e il cosiddetto sisma-bonus per chi mette in sicurezza gli edifici dai pericoli dei terremoti. Quest’ultimo è strutturato a scaglioni: di base lo sconto fiscale è del 50 per cento, ma può salire al 70 o all’80 per cento nel caso in cui gli interventi permettano la riduzione di una o due classi di rischio. Entrambi scadrebbero altrimenti alla fine di quest’anno.
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