Il declino di Madonna: durante il tour in Australia la popstar denuda le fan e mima atti sessuali

Il declino di Madonna: durante il tour in Australia la popstar denuda le fan e mima atti sessuali
di Marco Molendini
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Domenica 20 Marzo 2016, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 19:23
Ci è o ci fa? Madonna vuole solo attirare l'attenzione o è oltre l'orlo di una crisi di nervi? O tutte e due? Nel senso che la ricerca spasmodica di clamore sta andando in fuori giri. Un fatto è certo, la material girl continuando così rischia di smaterializzarsi, ubriacata dal proprio egocentrismo in un crescendo che ha toccato il suo apice in queste ultime date del suo Rebel Heart tour, che proprio stasera si chiude a Sidney, in un'Australia colpita dalle sue prodezze (e lei per le date finali ha mandato un invito alla pop diva di quel paese, Kylie Minogue, via Instagram: «Non riesco a toglierti dalla mia testa. Vieni a Sydney per essere la mia Unapologetic Bitch per favore. Kylie dove sei?»). 
LA LISTA
La lista (di prodezze) è lunga: ritardi inimmaginabili, fino a tre ore, a Brisbane (con Live nations che ha dovuto rimborsare i biglietti a una parte del pubblico). L'esibizione continuata dei propri dolori di mamma (perché il figlio quindicenne Rocco ha preferito stare con il padre, il regista Guy Ritchie) con tanto di foto e lamento pubblico («mi viene da piangere, non sa quanto mi manca»). L'uscita penosa a Melbourne, quando si è rivolta al pubblico così: «Qualcuno vuole prendersi cura di me, per favore. C'è qualcuno, per favore, che vuole scoparmi?». La povera ragazzina di 17 anni fatta salire sul palco a Brisbane e denudata. Qualcuno (nei giornali locali) l'ha accusata di aver bevuto (a Melbourne) e lei si è difesa indignata, sostenendo che aveva solo recitato. È probabile. Ma resta il mistero di tanto sbattersi e strafare. 
 
Per la verità la sequela di stranezze dura da un bel pezzo. Ci sono gli show in cui ha mimato sesso con le colleghe Rita Ora e Katy Perry. C'è la storia raccontata a Manila sul suo toy boy e la sua personal trainer filippina. Anche a Louisville l'accusarono di essersi esibita ubriaca perché biascicava le parole. A Formosa avrebbe preso una stecca cantando Take a Bow. A Glasgow le hanno staccato la corrente perché il suo concerto, cominciato in ritardo di due ore, era andato oltre l'orario previsto, a Manchester l'hanno fischiata per lo stesso motivo (e sempre in ritardo si era presentata alla prima di Montreal, a Nashville, Atlanta, Louisville, Miami, Taipei, Hong Kong). E, lei, sempre a rispondere per le rime come ha fatto a Brisbane: «Il problema siete voi che venite qui troppo presto. Rimanete a casa, acconciatevi i capelli e truccatevi, magari bevete una tequila. Oppure rollatevene una». 

Più o meno, come a Goteborg, in Svezia, dove è arrivata a dare "motherfuckers" a quanti protestavano. Quale che sia la ragione, resta l'insensatezza dei comportamenti. Tra l'altro, anche se non ha tenuto il ritmo dei suoi precedenti tour, il Rebel Heart ha incassato la bellezza di 110 milioni di dollari, insomma è uno dei più ricchi di questa stagione e permette di suturare le ferite del flop dell'album (che non è arrivato al milione di copie). Certo, il suo generosissimo contratto con Live nation (120 milioni di dollari per dieci anni) scade con questo tour. Che fare dopo? A che cifre trattare? Indubbiamente poi ci sono i problemi personali, a cominciare dal peso dell'età (i 57 anni mal li sopporta) e dal rapporto con il figlio Jesus. E a poco vale la consolazione che Lourdes, la sua primogenita, sia diventata testimonial del nuovo profumo di Stella McCarteny (cara amica della mamma). Il narcisismo ha bisogno di ben altri balsami.
 
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