Londra, rapine e pistole facili: boom di reati: «Tutta colpa dei tagli»

Londra, rapine e pistole facili: boom di reati: «Tutta colpa dei tagli»
di Simona Verrazzo
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Venerdì 14 Aprile 2017, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 16:49
Con un +4,5% è boom di crimini nel Regno, con una vera e propria impennata a Londra. È quanto emerge dal rapporto annuale presentato da Scotland Yard, secondo cui nella sola capitale britannica i reati commessi utilizzando armi da fuoco e coltelli sono aumentati rispettivamente del 42% e del 24%. Nell’ultimo anno si sono registrati un totale di 774.000 crimini, con un aumento del 4,5%. La situazione è simile anche nel resto del Regno Unito. 

LA POLEMICA
La ragione, secondo quanto riferiscono i media oltremanica, sarebbe politica, poiché la Met Police (che serve tutta l’area attorno a Londra, esclusa la City) fa ricadere la colpa soprattutto ai forti tagli alle forze dell’ordine voluti dai governi conservatori dal 2010 a oggi. La polizia della capitale ha dovuto fare una “spending review” da 600 milioni di sterline (oltre 700 milioni di euro), trasferirsi in una nuova sede meno costosa, e impegnarsi a risparmiare altri 400 milioni di sterline (più di 470 milioni di euro) entro il 2020. 

Il rapporto è molto critico nei confronti dell’esecutivo guidato dai Tories, prima con David Cameron e poi con Theresa May, ed è espressione della forte presa di distanza, dall’attuale linea del rigore, da parte della nuova comandante di Scotland Yard, Cressida Dick, in carica da lunedì, prima donna nella storia a ricoprire il ruolo di “commissioner”. 

«Sarebbe ingenuo dire che se tagli una parte significativa di un’organizzazione non ci saranno conseguenze», ha detto Martin Hewitt, vice di Dick, presentando il rapporto. Non si è fatta attendere la risposta dell’Home Office, il ministero dell’Interno, secondo cui la riforma delle forze di polizia sta funzionando. Un portavoce del dicastero ha affermato che rispetto ai livelli del 2010, quando i conservatori sono arrivati a Downing Street, c’è stata una diminuzione di un terzo della criminalità. Nonostante l’Home Office prenda in considerazione un arco di tempo che considera più anni, negli ultimi dodici mesi i numeri parlano di un forte incremento. 

I DATI
Secondo le statistiche pubblicate dalla Met Police, i crimini per opera di armi da fuoco sono stati 2.544 (+42%) contro i 1.793, mentre quelli da coltello sono cresciuti di quasi un quarto (+24%), arrivando a 12.074, aumentando di quasi quattromila. L’impennata dei crimini da coltello ha provocato anche un boom di persone ferite, +21%, passata da 3.663 a 4.415. Cresciute anche rapine (+12%) e violenze sessuali (+9%), mentre un dato positivo è il calo dei crimini legati alla droga, diminuiti del 9% e passati da 41.164 a 37.374. Nonostante ciò, anche considerando globalmente, i reati totali sono stati 774.737, mentre nei dodici mesi precedenti erano stati 740.933. Sophie Linden - vice di Sadiq Khan, sindaco laburista di Londra con delega per la polizia - ha dichiarato che «queste cifre sono profondamente inquietante», poiché quello della capitale è il dato che più salta agli occhi. E se con i tagli a rimetterci è la sicurezza, la linea del risparmio è quella che Scotland Yard è costretta a seguire.

Lo sa bene la stessa Cressida Dick, che appena circolata la sua nomina a commissioner, ha annunciato un “auto-imposto” taglio del proprio stipendio di 40.000 sterline (circa 47.000 euro). E già a febbraio il commissioner uscente, Sir Bernard Hogan-Howe, aveva lanciato l’allarme per la capitale, avvisando che i tagli avrebbero portato a una diminuzione degli agenti per le strade, mentre l’Ispettorato di Sua Maestà delle forze di polizia per l’Inghilterra e il Galles (HMIC) denunciava la “pericolosità” della situazione che si sarebbe venuta a creare.  Anche al livello di organico, sottolineano i media britannici, i tagli sono stati significati: dal 2009 i diversi corpi delle forze di polizia sono stati ridotti di oltre 21.500 unità.


 
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