Kristen Stewart, la vampira è cresciuta: «Più è difficile la sfida, più mi butto nell'impresa»

Kristen Stewart, la vampira è cresciuta: «Più è difficile la sfida, più mi butto nell'impresa»
di Francesca Scorcucchi
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Giovedì 4 Agosto 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 18:50
LOS ANGELES - Musica per le orecchie dei fan di Bella, l’eroina di Twilight che tanto vuoto ha lasciato nel cuore degli adolescenti dopo la fine del racconto cinematografico della saga. Ora Kristen Stewart, la ventiseienne attrice che l’ha interpretata per tanti anni, torna al cinema con ben quattro film.

Fra agosto e dicembre sarà nel cartellone di quattro titoli molto diversi fra loro. Il primo è Equals, nelle sale da oggi, film fantascientifico a metà fra l’utopico e il distopico, che ipotizza una società in cui i sentimenti sono stati cancellati. Prevale il raziocinio, non c’è più né amore né odio e di conseguenza non ci sono più guerre. Ma una strana malattia colpisce i protagonisti, Kristen Stewart e Nicholas Hoult, iniziano a provare amore e per vivere il loro sentimento sfidano le regole imposte dal Collettivo. Prodotto da Ridley Scott e diretto da Drake Doremus il film era stato presentato lo scorso anno a Venezia e Toronto ed è stato recentemente al Giffoni, il festival per ragazzi sulla costiera amalfitana. Equals infatti si rivolge al pubblico degli adolescenti, lo stesso che ha amato Twilight e venerato la Stewart nei panni di Bella.
 
«Cosa mi piace di Equals è l’idea che la condizione di perfetta razionalità, un uomo mai vinto istinti e passioni, non aiuta. L’assoluta incapacità di provare sentimenti non ti fa essere più lucido o migliore, in nessun campo, non ti fa andare avanti. L’uomo ha bisogno di passione per progredire. Dobbiamo ricordarci sempre che siamo noi i responsabili della nostra felicità e che siamo fatti per innamorarci», dice la Stewart, che, a proposito di sentimenti ha creduto di suscitarne di pessimi in Woody Allen che l’ha diretta in Cafè Society, presentato a Cannes e a settembre nelle sale: «Credevo mi odiasse – dice la Stewart di Woody Allen – che si fosse assolutamente pentito di avermi ingaggiato». Allen infatti si aspettava una creatura eterea, stile Audrey Hepburn, come la segretaria che interpreta nel film, ma la giovane attrice californiana nella vita reale è invece una specie di ragazzaccio. «Ma ero determinata a dimostrargli che, una volta abbassato il ciak, mi sarei trasformata in quello che voleva. Credo di esserci riuscita». Cafè Society racconta di un giovane newyorchese (Jesse Eisenberg) che si innamora della segretaria del potente zio (Steve Carrell) nella Hollywood degli anni Trenta.

Certain Women, certe donne, è il terzo titolo che vede protagonista l’ex star di Twilight e che uscirà ad ottobre negli Stati Uniti. Diretto da Kelly Reichardt, il film racconta le intersezioni nella vita di tre donne (oltre alla Stewart, Michelle Williams e Laura Dern) in una piccola città dell’America profonda.

Infine a dicembre uscirà Personal Shopper, thriller psicologico che racconta una storia di fantasmi nel mondo della moda di Parigi. Presentato anche questo a Cannes, dove ha ricevuto critiche discordanti e anche fischi di parte del pubblico, il film è stato premiato con il riconoscimento al miglior regista, Olivier Assayas che aveva già lavorato con la Stewart in Sils Maria. «Quando vai a Cannes non sai mai cosa aspettarti – racconta la Stewart che, nonostante i suoi ventisei anni ha all’attivo 40 titoli e conosce perfettamente il mondo dei festival – ma non è certo la possibile reazione di pubblico e critica che mi ferma dal far parte di un progetto difficile. Io di solito scelgo i miei copioni con la pancia. Non riesco mai a pensare a cosa farà bene o male alla mia carriera. Se una sceneggiatura mi piace, mi trasmettte qualcosa, allora devo farne parte, anche se è difficile, anche se le potenzialità di un fallimento sono evidenti. Anzi, più difficile è la sfida, più mi butto a capofitto nell’impresa».

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