Il fondo di Doha/Banche, energia e fashion: gli affari in Europa e Italia

Il fondo di Doha/Banche, energia e fashion: gli affari in Europa e Italia
di Luca Cifoni
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Martedì 6 Giugno 2017, 01:02
È un impero, che continua a espandersi in Europa e in tutto il mondo. I numeri possono aiutare a comprenderne l’importanza, ma non dicono tutto: il valore del portafoglio dell’Autorità degli investimenti del Qatar (Qia la sigla in inglese) è calcolato in 335 miliardi di dollari, circa 298 miliardi di euro. O se si preferisce, più di un sesto del prodotto interno lordo italiano. Ma forse ancora di più delle dimensioni impressiona la presenza ramificata nei vari angoli del pianeta in settori anche molto diversi tra loro. Una presenza ormai globale, che ha spinto la politica italiana a chiamare in causa il fondo sovrano qatarino, a quanto pare senza molti elementi concreti, anche in dossier complicatissimi come Mps e Alitalia.

LE ACQUISIZIONI
Limitandosi all’Europa, si può partire dalla finanza per osservare come il Qia abbia saputo inserirsi in alcuna delle più prestigiose banche, cogliendo anche le opportunità offerte dalla crisi dello scorso decennio: si va da Barclays in Gran Bretagna a Deutsche Bank fino a Credit Suisse in Svizzera. E fino a ieri i qatarini non parevano intenzionati a fermarsi: sono di poche settimane fa le notizie di un possibile duello con i cinesi di Hna per il controllo del colosso bancario tedesco, che pure finora non è stato proprio un investimento vincente, almeno se si guarda alle perdite subite.
Il ruolo del Fondo sovrano nel settore energetico può apparire quasi naturale vista l’origine dei fiumi di dollari che da Doha si riversano verso l’estero. Anche qui si va su nomi di primissimo piano, da Royal Dutch Shell alla russa Rosfnet. Ma la mano del Qatar è arrivata anche su uno dei simboli della manifattura tedesca, la Volkswagen, di cui il Qia detiene una quota pari a ben il 17 per cento. In Gran Bretagna gli emissari dell’emiro Al Thani hanno comprato di tutto, ma alcune delle acquisizioni che maggiormente hanno attirato l’attenzione riguardano la grande distribuzione, da Harrods ad una quota significativa di Sainsbury, terza catena di supermercati del Regno. Il calcio naturalmente non può mancare ed infatti viene coltivato sia con la proprietà del Paris Saint Germain sia con la super-sponsorizzazione di cui gode il Barcellona.

IL MODELLO
L’Italia non è certo stata trascurata nella strategia di investimento della monarchia del Golfo. Nel 2012 fece scalpore l’acquisizione di un simbolo della moda di casa nostra, Valentino. Ma il settore immobiliare e quello turistico non sono da meno. A Milano, ad esempio, il Qatar controlla al 100 per cento il progetto di riqualificazione immobiliare Porta nuova e possiede l’Hotel Gallia; a Firenze il Four Seasons. Sventola la bandiera qatarina anche sul complesso residenziale della Costa Smeralda: un affare in qualche modo gemello di quello che ha portato all’acquisizione del 49 per cento di Meridiana (l’intesa dovrebbe essere conclusa sul piano formale nei prossimi giorni), indicata come possibile modello per Alitalia dallo stesso segretario del Pd Renzi. Nell’alimentare Qia si è alleata con Cremonini rilevando insieme al Fondo strategico italiano (ora Cdp Equity) il 28,4 per cento di Inalca, società leader nella produzione di carne bovina.

LA STRATEGIA
Qual è la logica che sta dietro uno sforzo finanziario così imponente? Nel sito del Fondo sovrano si legge che il portafogli del Qia ha l’obiettivo di «creare valore di lungo periodo per le prossime generazioni». È escluso quindi un approccio di breve termine o speculativo. Nelle linee guida viene anche specificato che le decisioni di investimento «sono basate esclusivamente su motivazioni economiche e finanziarie senza alcuna considerazione di qualsiasi questione politica». L’elenco (non esclusivo) delle classi di investimento comprende titoli quotati e non quotati, materie prime, metalli preziosi e altri beni reali, strumenti finanziari valute estere e derivati. I cinque valori citati alla voce “Standard professionali ed etici” sono integrità, focalizzazione sulla missione, spirito imprenditoriale, eccellenza, rispetto per le persone.
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