I LAVORI
A costruire la nuova strada è stata la stessa Pavimental del gruppo Atlantia-Autostrade per l’Italia. Lo ha fatto sulla base di un protocollo d’intesa firmato dalla Direzione di Tronco con Comune di Genova e Regione Liguria. Ed è questa soltanto una delle opere che rientrano tra le iniziative urgenti a carico di Aspi per il ripristino della viabilità a Genova e l’attivazione di viabilità alternative.
Per il resto, la società guidata da Giovanni Castellucci che aveva già avviato una prima tranche di contributi alle famiglie degli sfollati (tra gli 8 e i 12 mila euro a seconda del nucleo famigliare) ha fatto sapere ieri che gli aiuti continueranno. Ma questa volta saranno aiuti senza tetto, definiti caso per caso sulla base delle specifiche esigenze.
Il resto si vedrà. Perché sarà invece il commissario straordinario per la ricostruzione ancora da nominare a decidere chi ricostruirà il ponte Morandi, come previsto chiaramente nel decreto emergenze. Un dettaglio che ha lasciato una porta aperta, almeno per ora, sull’ipotesi che accanto a Fincantieri ci sarà anche Autostrade nel cantiere per il nuovo cavalcavia. Se lo sarà e fino a che punto, anche questa è questione da verificare, considerato l’altolà al gruppo Aspi del vicepremier Luigi Di Maio, come del resto del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Intanto nonostante i segnali chiari arrivati dal governo, Toti continua a sperare che Autostrade abbia un ruolo nel progetto per il nuovo ponte. Se non altro per accorciare al massimo i tempi della ricostruzione. «Siamo pronti a collaborare con tutti, buoni e cattivi, diavoli e santi, perché si faccia il ponte senza perdere tempo», ha detto ieri il governatore. «Se il commissario servirà per questo (per stringere i tempi, ndr) sarà benvenuto», ha aggiunto il governatore.
LE INDAGINI
A chiarire lo spirito del decreto su Genova è stato ieri anche il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi: «Credo che la pace sia stata fatta con un accordo complessivo sul decreto, una ripartizione dei ruoli, a mio parere equilibrata che va a individuare nel commissario governativo colui che demolirà e costruirà il nuovo ponte e che terrà sostanzialmente tutto il rapporto col concessionario, con Aspi», ha detto ancora Rixi. Sarà proprio lui, il viceministro delle Infrastrutture, il commissario per la ricostruzione? «Non credo di avere le caratteristiche giuste per un ruolo di questo tipo. Il commissario arriverà la prossima settimana e sarà una persona capace di prendere le decisioni più difficili», ha spiegato. Quali? «Chi costruisce il ponte e come proseguire il rapporto con Aspi, facendo in tempi rapidi, con le demolizioni da fare subito». Il commissario sarà un manager, ha annunciato da parte sua il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
È bene ricordare che le indagini giudiziarie in corso rischiano di pesare come un macigno sulla scelta affidata al commissario straordinario per la ricostruzione. A fine mese è previsto l’incidente probatorio dal quale potrebbero emergere elementi importanti per stabilire le responsabilità di Autostrade nel crollo. Elementi cruciali per capire quale strada può prendere il procedimento di revoca, avviato dal governo e ribadito ieri da Toninelli, sulla concessione Autostrade. Ma anche per capire i rischi che può correre un appalto affidato a un consorzio in cui è presente la stessa Aspi.
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