Francia, Rachida Dati: «Sarkozy ha vinto riunificando la destra, ma è presto per parlare di Eliseo»

Francia, Rachida Dati: «Sarkozy ha vinto riunificando la destra, ma è presto per parlare di Eliseo»
di Maria Latella
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Domenica 29 Marzo 2015, 23:46 - Ultimo aggiornamento: 23:54
Un «successo storico per la destra» ha sentenziato ieri sera Nicolas Sarkozy, siglando il secondo successo in poche settimane. La più fedele dei suoi ex ministri, Rachida Dati, spiega al Messaggero la ricetta della vittoria. Tre elementi dietro la rimonta dell'Ump e del centro destra francese. Ritrovata unità del partito. Ritrovata leadership: tutti dietro Sarkozy. Efficace campagna elettorale condotta battendo palmo a palmo il territorio. Se Berlusconi volesse prepararsi qualche argomento, in vista di in una futura campagna elettorale, dovrebbe leggere quel che dice, come sempre senza peli sulla lingua, Rachida Dati, europarlamentare, già ministro della Giustizia nella prima fase della presidenza Sarkozy, rimasta sempre vicina all'ex inquilino dell'Eliseo.

Sarkozy di nuovo sugli scudi perché dopo essere tornato a capo dell'Ump, è stato il regista della rimonta al primo turno delle elezioni dipartimentali, rimonta che ha frenato la corsa di Marine Le Pen e del Front National. Dopo la domenica della sorpresa, la gara si è totalmente concentrata su un duello a due, Sarkozy e Marine Le Pen, con i socialisti di Manuel Valls a guardare. Per l'Ump la strada ormai è tracciata: lotta dura a Manuel Valls e al suo governo e caccia ai voti del Front National.



Quali effetti, o quali conclusioni, potrebbe trarre il centro destra italiano dopo la rimonta dell'Ump?

«Queste sono elezioni prima di tutto locali, maturate in un contesto francese molto particolare, legato all'incapacità del governo: Valls non sta portando avanti riforme in grado di ridurre la disoccupazione e aumentare la competitività. Perciò, mi guardo bene dal tirare conclusioni applicabili al resto d'Europa o al centro destra italiano. La base ideologica dei partiti, anche quando sono politicamente vicini, è diversa da un paese all'altro. Mi limito a sottolineare i tre elementi che hanno prodotto il successo dell'Ump. Il primo elemento è stato l'unità del partito, il secondo una leadership ritrovata, il terzo un'efficace campagna elettorale condotta sul territorio dai nostri candidati. Ora si tratta di convincere gli elettori del Front National a votare per noi. Il Front National è salito cosi tanto nei sondaggi e nei voti per il fallimento delle politiche di Valls».



Che effetto avrà il vosto sulla sinistra francese?

«È un fallimento per la sinistra ma è soprattutto un fallimento politico e personale per Manuel Valls. Si è molto esibito sulla scena della campagna elettorale, enfatizzando la sua opposizione al Fn, evocando la paura che la Francia andasse a fracassarsi contro il Fn, rivendicando il suo stigmatizzare Marine Le Pen. Tutto per un obiettivo molto cinico: far crescere i consensi del Front National ed eliminare la destra, a spese dei francesi e della Francia. Ma il risultato è stato diverso da quello che sperava Valls e i francesi l'hanno punito. Ora Manuel Valls dovrà trarne tutte le conseguenze politiche. Non potrà fare finta di niente. Sarebbe una volta di piu una dimostrazione di disprezzo per le indicazioni dei francesi. Li irriterebbe ulteriormente».



Quali riflessioni, invece, per Marine Le Pen?

«Molti hanno considerato un fallimento il risultato raggiunto da Marine Le Pen al primo turno. Una sorpresa anche per gli analisti politici. Vederla così e un errore. Anche se le percentuali non corrispondevano alle previsioni dei sondaggi, il Fn al primo turno aveva aumentato il numero dei voti rispetto alle ultime europee e realizzato una percentuale storica se si tiene conto del fatto che si tratta di elezioni locali. Al secondo turno per il Fn è andata peggio ma non abbassiamo la guardia, ricordiamoci dell'astensionismo, che è molto alto. Sono due fattori che dimostrano quanto c'è ancora da fare per restituire ai francesi la voglia di credere nella destra e nella politica».



Sarkozy sta preparando la battaglia per tornare all'Eliseo?

«Da quando è rientrato nell'Ump, Nicolas Sarkozy è riuscito a riunificare la destra. Non è stato facile, mi creda. Basta pensare alle guerre intestine dentro il partito, quelle che si sono scatenate dopo la sconfitta alle presidenziali del 2012. Per queste elezioni dipartimentali, il rassemblement dell'Ump e dei centristi uniti ci ha permesso di vincere, ha creato un contesto favorevole per I nostri candidati. Quanto al futuro di Sarkozy, è stato lui a dirlo: è troppo presto per parlare oggi di Eliseo. Ogni cosa a suo tempo. Ma di un fatto sono sicura: le dinamiche si sono messe in moto. Tocca a noi, adesso, convincere I francesi, un'elezione dopo l'altra. Fino a quella per l'Eliseo».