Veronica Lario: «Il film su Silvio? Per Sorrentino sarà una storia d’amore»

Veronica Lario: «Il film su Silvio? Per Sorrentino sarà una storia d’amore»
di Maria Latella
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Mercoledì 26 Luglio 2017, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 07:38
Quando ci siamo conosciuti mi ha detto: “Non so ancora come si svilupperà la sceneggiatura che comincerò a scrivere. Mi piacerebbe raccontare una storia d’amore”. Ecco, io sono ferma a quelle parole». Veronica e il film “Loro”. La ex moglie di Berlusconi e l’opera che Paolo Sorrentino sta girando da qualche settimana. Al telefono dalla casa al mare dove trascorre qualche giorno con le figlie e i nipoti, l’ex moglie di Berlusconi ripercorre con il “Messaggero” i due incontri avuti col regista. Risparmierò al lettore la finzione della domanda retorica “Come vi siete conosciuti?”. Ve la risparmio perché so come è andata. Io c’ero. E’ successo a Roma, a casa mia, più o meno un anno fa. Paolo Sorrentino, che qualche settimana prima era stato ospite a “L’Intervista” di Skytg24, mi aveva confidato di essere al lavoro su un nuovo progetto, un film su Berlusconi. Si chiedeva se fosse possibile incontrare la sua ex moglie, per trent’anni presente nella vita del Cavaliere. Aveva deciso di parlarmene dopo aver letto la biografia “Tendenza Veronica” e i molti articoli che ho scritto su di lei e su Berlusconi tra il 1993 e il 2008. Risposi che avrei sondato la disponibilità dell’interlocutrice e a giugno 2016 invitai a pranzo a casa mia Veronica e Paolo Sorrentino. Una colazione a tre.

In queste settimane si è molto parlato di “Loro” la pellicola che il regista de “La grande bellezza” ha cominciato a girare. Se n’è parlato anche perché l’ispiratore, Silvio Berlusconi, ha fatto sapere di essere in qualche modo divertito dal progetto, al punto da offrire le sue case come possibili set. Ma se n’è parlato anche perché, ovviamente, nel film ci sarà spazio per il personaggio di Veronica. E dunque: quando e quanto si sono visti lei e Sorrentino, che cosa pensa di un film di cui, in realtà, nessuno, a parte il regista e gli sceneggiatori, sanno alcunché e via romanzando. Qui, per la prima volta, Veronica Lario dice la sua. Interrompendo un silenzio che dura dal 2009.

Che ricordi ha del primo incontro con Paolo Sorrentino?
«Intanto, che è stata una piacevole conversazione. Ci incontravamo per la prima volta, in un contesto amichevole visto che eravamo stati invitati da te, a Roma, ed eravamo solo noi tre. Per prima cosa precisò di aver letto il libro “Tendenza Veronica”: gli era molto piaciuto. Poiché nel libro si parla della nascita del mio rapporto con Silvio, di come ci eravamo conosciuti e poi innamorati, ricordo che a un certo punto Sorrentino disse: “Non so ancora come sarà il film, ma mi piacerebbe raccontare una storia d’amore”. Di certo non si parlò in alcun modo di quanto era accaduto tra me e il mio ex marito dopo la separazione».

Da ex attrice che effetto fa sapere che la propria vita, o almeno una parte di essa, sarà raccontata da un premio Oscar?
«Ho stima per il regista, ho visto i suoi film e, come è noto, sono una grande appassionata di cinema. Devo dire che, a parte qualche citazione sulla mia ormai lontana carriera di attrice e qualche approfondimento su episodi contenuti nella biografia “Tendenza Veronica”, durante il primo incontro Sorrentino non ha tentato la formula dell’interrogatorio. Se non ricordo male, a un certo punto parlammo delle ragioni che mi avevano portato a smettere di recitare, senza mai smettere di andare a teatro. E naturalmente citammo Toni Servillo, un attore che seguo da molti anni. Ma allora, nel 2016, non sapevo ancora che sarebbe stato il protagonista del film».

Né si sapeva che la protagonista sarebbe stata Elena Sofia Ricci.
«Ho letto anch’io che questo è il nome della prescelta. E’ una delle brave attrici italiane e finalmente sullo schermo mi vedrò più bella e più magra».

A parte Elena Sofia Ricci, chi avrebbe potuto recitare nel ruolo di Veronica?
«C’è un’attrice francese, Marion Cotillard, che fisicamente non mi somiglia ma che sento, in qualche modo, vicina. Al cinema, a volte, lo spettatore stabilisce una connessione speciale con un interprete. Ecco, a me è successo con Marion Cotillard. Penso che la sua malinconia avrebbe reso bene alcuni stati d’animo della mia vita».

Certo, un anno fa, nell’incontro, non si parlava ancora del cast.
«Non se ne parlò ovviamente. Sorrentino era ancora impegnato nella fase conclusiva di “The Young Pope”. Ripeto: qualche ricordo di gioventù ispirato a quel che c’è in “Tendenza Veronica” e un po’ di conversazione sul cinema, argomento di comune interesse per tutti e tre i presenti alla colazione. Al termine della quale, Sorrentino chiese se fosse possibile replicarla. Restammo d’accordo di fissare un altro appuntamento prima delle vacanze estive».

La seconda volta, fu lui a venire a Milano
«Sì. Mi pare fosse luglio. A tavola, a casa mia, eravamo i soliti tre della colazione di Roma ma si aggiunse anche mia figlia Barbara. Ricordo che loro due parlarono molto di Milan, oltre che di cinema. Quanto al progetto su Berlusconi, Sorrentino tornò su quell’ispirazione, “un film dedicato a una storia d’amore”. Devo ammettere che un po’ mi ha sorpreso leggere gli articoli di questi giorni, le ipotesi su una sceneggiatura che, almeno per come la descrivono, sarebbe concentrata sulla seconda metà degli anni 2000».
Dopo la colazione a Milano vi siete più visti con il regista?
«No».

Cosa fa oggi Veronica ex Berlusconi?
«Ho cinque nipoti. Sono decisamente una nonna a tempo pieno».
 
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