Il sostegno del clan Macron: da Brigitte a Emma la famiglia allargata come segnale di forza

Il sostegno del clan Macron: da Brigitte a Emma la famiglia allargata come segnale di forza
di Maria Latella
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Maggio 2017, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 00:45

Dopo la Royal family britannica, dopo il clan Trump, anche l’Europa continentale può finalmente fare sfoggio del suo royal clan. Finora avevamo solo la coppia Merkel, due tranquilli signori di mezz’età che si lasciano fotografare due volte l’anno: quando vanno a Ischia e quando vanno all’opera.
Da adesso in poi, invece, la musica, e la narrazione, cambiano. Alle trombe dei Trump risponderemo con i din don Macron.

LA FOTO
Date un’occhiata alla foto di famiglia, la notte della vittoria. Ogni fascia d’età è rappresentata e ciascuno, dai 4 anni di Emma ai 64 anni di Brigitte, può riconoscersi. C’è la trentenne Tiphaine, la più giovane dei tre figli nati dal primo matrimonio della premiere dame. A lei il compito di parlare alle Millennial mamme e professioniste. Un’Ivanka francese, assai somigliante alla mamma così come Ivanka somiglia alla sua, ma molto più discreta dell’americana. Almeno finora. Come Ivanka, anche Tiphaine s’è data anima e corpo al progetto della vittoria. Ha pure fondato un comitato “En marche”. Avvocato, madre di due bambini piccoli, Tiphaine, come Ivanka, dovrebbe dare una mano con le elettrici trentenni che potevano collaborare di più. Che alle politiche, 11 giugno, facciano la cortesia di andare a votare. En marche!

IL GENERO
Nella foto di famiglia non manca il genero. Figura fondamentale nella narrazione trumpiana, laddove Jared Kushner - marito di Ivanka - sembra spesso sul punto di rubare il mestiere al commander in chief. Qui, a Parigi, è per ora relegato sullo sfondo. Il marito di Tiphaine, si apprende, è medico. Di quello di Laurence, l’altra figlia, si sa ancor meno. Il terzo “figliastro” di Emmanuel Macron (ma in francese beau-fils suona assai meno arcigno), Sebastien, è padre pure lui. Il nuovo presidente dei francesi ha 39 anni soltanto ma quanto a nipoti se la batte con Trump: sette il francese, otto l’americano.

UN MESSAGGIO ALLA NAZIONE
È dai tempi di Bush padre che il clan esibito è manifestazione di forza e, anche, messaggio alla nazione. Stavolta, però, c’è qualcosa in più; Brigitte. Per più di venti anni madame Macron ha retto a pressioni, minacce, ironie. Aveva 18 anni, Brigitte, quando una professoressa, Gabrielle Roussier, si uccise per sfuggire al giudizio di un Paese, la Francia, che l’aveva condannata senz’appello: colpevole di essersi innamorata di un allievo. Oltre quarant’anni dopo, la Francia accoglie e anzi celebra un amore identico. I tempi sono cambiati e la tempra di Brigitte Macron dev’essere d’acciaio. Come osserva Carla Ciani, coach e consulente di grandi aziende italiane, «Brigitte ha puntato sulla riqualificazione della sua storia. L’ha trasformata in un punto di forza».

LA TRASFORMAZIONE
I giornali, certo, hanno aiutato. Chi è stata la regista della trasformazione di Emmanuel Macron da banchiere rigidino in uomo innamorato della sua “cougar”? Una potente signora settantenne, Michelle Marchand: il neo presidente della repubblica francese crede nella rivoluzione non nella rottamazione. Quando si tratta di scegliere i consiglieri, da Jacques Attali alla Marchand, preferisce l’usato sicuro. Nel giro di qualche mese madame, che i Macron chiamano familiarmente Mimi, ha conquistato la fiducia di Brigitte. E le ha portato in dono le copertine di “Closer” e di “Paris Match.
Si dirà: alle famiglie allargate i francesi ormai sono abituati. Non si faranno intenerire più di tanto. Errore. Quella esibita da Nicolas Sarkozy nel giorno del suo insediamento all’Eliseo era solo una photo opportunity. Di lì a poco Cecilia se ne sarebbe andata e i figli dei due matrimoni mai più visti insieme, almeno in pubblico. Hollande mai si è fatto fotografare insieme alla Trierweiler e ai figli avuti da Segolene Royale.

HAPPY END
Stavolta, invece, la storia sembra vera. E da happy end: il giovane re e la sua regina un po’ madre. Ci sarebbero, a dire il vero, una madre biologica e un fratello Macron: erano sul palco, anche loro, e nella foto, ma come sullo sfondo. Vedremo se, da qui all’11 giugno, verranno buoni anche loro.
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