Il sondaggio/ No alle alleanze spurie, ecco i veti degli elettori

Il sondaggio/ No alle alleanze spurie, ecco i veti degli elettori
di Diodato Pirone
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Sabato 10 Marzo 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 16:12
Gli 11 milioni di elettori 5Stelle stanno iniziando a fare i conti con la complessità. E’ una delle sfumature che emergono dal sondaggio SWG su come gli elettori dei vari schieramenti vorrebbero risolvere il rebus della governabilità italiana.



Emerge una spaccatura in tre del popolo pentastellato con una lieve propensione per il centrodestra. Il 32% di chi il 4 marzo ha votato 5Stelle è infatti favorevole ad una alleanza di governo con la Lega. Al versante opposto, al Pd, guarda il 28% dei pentastellati e un altro 28% non vorrebbe allearsi con nessuno. Per la verità resta da segnalare anche che un elettore M5S su 10 (per la precisione il 12%) risponde di “non sapere cosa suggerire”. 

IL QUADRO
«Dalla radiografia degli elettori pentastellati emerge un quadro piuttosto frastagliato - spiega Enzo Risso, direttore SWG - Se la leggera predisposizione verso il centrodestra indica che la maggioranza dell’elettoraro grillino viene da quell’area politica, si può affermare che gran parte delle persone che hanno votato M5S sono ormai totalmente post-ideologiche». L’altra considerazione che Risso fa sui primi segni di evoluzione post voto dell’elettorato pentastellato è che la sua larga maggioranza (circa il 60%) considera inevitabile scendere a patti. «E’ un po’ come se stessero facendo i conti con la realtà», sottolinea Risso.

E gli elettori degli altri schieramenti? Nel loro sondaggio-lampo (campione di 1.000 soggetti) gli analisti di SWG hanno inquadrato gli orientamenti sia dei leghisti che dei Democrat. I seguaci di Matteo Salvini la pensano così: il 53% è favorevole al fatto che il loro leader guidi un governo che cerchi i voti in Parlamento; il 31% vorrebbe un esecutivo di programma con i 5Stelle; l’8% vede di buon occhio l’alleanza con un’ala del Partito Democratico; il 3% vede all’orizzonte un governo tecnico e il 5% “non sa”.

TRIPOLARISMO ASIMMETRICO
Resta da riferire degli elettori Democrat. Di fronte alle due opzioni di un governo di centrodestra o di uno a guida 5Stelle la maggioranza degli elettori Pd sceglie l’opzione “starne fuori”. Ma è significativo che il numero dei dinieghi sia assai diverso. Mentre l’81% dei votanti Pd è contrario ad appoggiare un governo Salvini, “solo” il 61% dei Democrat è per il “niet” ad un esecutivo a guida Di Maio.

«In questo modo si torna, sia pure solo virtualmente, al funzionamento del cosiddetto “tripolarismo asimmetrico” - nota Risso - In pratica, come avviene spesso alle comunali con il ballottaggio del secondo turno, gli elettori Pd tendono ad essere un po’ più indulgenti con chi sentono meno lontano». Non a caso il 35% dei democratici accetta in qualche modo di ipotizzare un appoggio al M5S, il 19% sotto forma di appoggio esterno e il 16% con una partecipazione diretta nella compagine governativa. 

Solo il 16% degli elettori del Pd prende in considerazione un appoggio ad un governo di Centrodestra, con il 12% favorevole all’appoggio esterno e il 4% che ipotizza ministri Pd seduti accanto a quelli della Lega.
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