ROMA Matteo Salvini, l’ha spiegato nel secondo vertice al Viminale, con le parti sociali martedì scorso: «Il reddito di cittadinanza ha contribuito a far aumentare la mancanza di manodopera qualificata». E ha ribadito le critiche nel discorso pronunciato 48 ore a fa a Sabaudia, quando ha annunciato urbi et orbi la sfiducia a Giuseppe Conte: «Non si possono garantire reddito di cittadinanza a tutti e salario minimo, prima bisogna dare lavoro, creare ricchezza, sennò cosa ridistribuisci?». Al Capitano il sussidio contro la povertà e la disoccupazione voluto dai Cinquestelle non è mai piaciuto davvero.
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E così è facile ipotizzare che - con il ritorno al voto e con un probabile nuovo governo a trazione sovranista - la misura venga cancellata. Lo conferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e probabile alleata della Lega: «Salvini - dice - si è reso conto che in Italia flat tax e reddito di cittadinanza non sono compatibili». Ma dal Carroccio sembrano più cauti. Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera, spiega: «Per ora è stato spesato per due anni e in ogni caso un aiuto alla povertà ci vuole. Vedremo». Nel programma elettorale per le politiche del 2018 via Bellerio ha inserito «un reddito di Inclusione» e la creazione di «un’ISR (indicatore situazione reddituale)» per definire «i trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari» per i più bisognosi.
IL RILANCIO
Queste le tentazioni della Lega e questi i propositi dei Cinquestelle. Ma più in generale è lo stesso governo Conte che sembra credere meno nella misura rispetto al passato. Nel cosiddetto Decretone lo stanziamento per il reddito di cittadinanza per il 2019 è stato di 7,1 miliardi di euro e d 8 per il 2020. Ma nell’ultimo aggiornamento al Def il ministro dell’Economia, Giovanni Tria - come ricordava Borghi - ha messo l’accento sulla minore spesa per il provvedimento, di fatto usando i risparmi come garanzia per tenere il deficit/Pil entro il 2,04. Soldi che dal fronte della Lega qualcuno vorrebbe usare per congelare l’aumento dell’Iva o per realizzare il sogno di Salvini di abbassare di un altro anno l’età pensionistica: quel Quota 61 che però costa non meno di 11 miliardi di euro.
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