Covid, norme anti-virus ferme: l'81% dei decreti non è stato attuato

Covid, norme anti-virus ferme: l'81% non è stato attuato
di Barbara Acquaviti
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Giovedì 18 Giugno 2020, 00:50 - Ultimo aggiornamento: 13:52

Magari siete tra coloro che hanno deciso di acquistare una nuova bicicletta perché hanno saputo che il governo, tra i provvedimenti contro l'emergenza Coronavirus, ha varato anche un bonus mobilità. Probabilmente, dunque, siete anche tra quelli che non hanno ancora capito come si fa, nella pratica, a usufruire dell'incentivo.
Fatta la legge, questa volta, non è servito nemmeno trovare l'inganno, perché il punto è che alla norma manca proprio un pezzetto, ovvero i decreti attuativi. Insomma, quell'ulteriore passaggio affidato ai singoli ministeri attraverso cui si regolamenta il modo in cui la legge stessa viene applicata.
Ma quello del bonus mobilità non è affatto l'unico caso. Uno studio molto accurato della Fondazione Openpolis, ha fatto i conti in tasca all'attività legislativa del governo dopo l'inizio della pandemia. Com'è noto, infatti, lo strumento più usato è stato quello del decreto. Ebbene, i 13 dl varati ad oggi dall'esecutivo Conte richiedono in totale 165 decreti attuativi.

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IL LAVORO
Il fatto è che al momento quelli già adottati sono soltanto 31, ovvero il 19%. Ci sono due provvedimenti per cui questo lavoro deve ancora cominciare e sono il decreto sugli studi epidemiologici (che richiede un solo decreto attuativo) ma anche il cosiddetto decreto liquidità che tante polemiche ha suscitato proprio per le difficoltà delle imprese ad accedere alle linee di credito: in questo caso sono stati elaborati zero decreti attuativi sui 12 previsti.
Per la maggior parte da completare è, invece, il lavoro sul decreto Cura Italia (adottati 16 decreti attuativi su 36) ma soprattutto sul decreto rilancio, che da solo necessità di 103 disposizioni applicative (9 quelle varate). Basta pensare, che sui 266 articoli del provvedimento sono 75 quelli che richiedono decreti attuativi per essere effettivamente operativi.
In tutto sono 17 i ministeri coinvolti in quello che Openpolis definisce il secondo tempo delle leggi. Non stupisce - visto che molti dei provvedimenti affrontano le conseguenze economiche del Coronavirus - che il dicastero più oberato' sia quello di via XX settembre, responsabile per 36 decreti attuativi, di cui 23 fanno riferimento al decreto rilancio (ancora in discussione alle Camere), e rispettivamente 7 e 6 al decreto liquidità e al cura Italia, entrambi già convertiti in legge.
Ma ci sono altri 2 ministeri che saranno chiamati a un intenso lavoro sui decreti attuativi e sono quello dell'Istruzione e quello dello Sviluppo economico, a cui è rispettivamente richiesta l'adozione di 13 decreti attuativi. Seguono poi quello del Lavoro (12), Cultura e Agricoltura (11), Trasporti e Interno (10). Altri 8 a testa sono invece responsabilità della presidenza del Consiglio e del ministero della Salute, 7 dell'Università e della ricerca, 3 dell'Ambiente, 2 di Esteri, Giustizia e Pubblica amministrazione, e, infine, 1 di Innovazione e Politiche giovanili.
Tra le norme rimaste in bilico, si diceva, c'è quella del bonus mobilità per il quale si attende un decreto attuativo del ministero dell'Ambiente. L'effetto annuncio però ha già avuto le sue conseguenze, dal momento che è stato registrato un incremento dei consumi.
Un'altra delle proposte che hanno avuto forte eco mediatica ma attendono norme applicative spiega sempre Openpolis - è la cosiddetta maxi detrazione prevista dall'ecobonus ristrutturazioni-sisma, per la quale sono previsti 3 decreti attuativi, 2 in capo al ministero dell'Economia e l'altro dello Sviluppo economico, tutti ancora da adottare. Tra questi, peraltro, due dovrebbero essere varati entro oggi.
Altro caso emblematico di decreto attuativo mancante, è quello che dovrebbe definire le modalità di credito d'imposta per gli adeguamenti degli ambienti di lavoro causa Covid19.
Stesso discorso, anche per il fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi, che ha una dotazione di 500 milioni, ma che è ancora in attesa del decreto attuativo che doveva essere varato entro l'8 giugno - che ne stabilisce le modalità di applicazione.
Ma la lista potrebbe presto allungarsi, visto che tra i provvedimenti recentemente adottati dal governo, che richiederanno decreti attuativi, c'è anche il Family act, dunque tutta una serie di normative che incidono direttamente sulla vita delle famiglie.

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