Carneficina al Bataclan: ostaggi uccisi uno ad uno

Carneficina al Bataclan: ostaggi uccisi uno ad uno
di Marco Ventura
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Sabato 21 Novembre 2015, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 02:21
«Ci sono cadaveri dappertutto, una carneficina. Li stanno uccidendo uno a uno. Sbrigatevi. Stanno al primo piano. Io ferito grave». Il tweet arriva dall’interno del Teatro Bataclan in Boulevard Voltaire ed è a quel punto che le unità speciali si lanciano nel blitz notturno. Tre terroristi vengono uccisi. Ma dentro ci sono decine di cadaveri. Il “Bataclan”, locale storico della Parigi di Maurice Chevalier, è l’epicentro, con lo stadio, dell’assalto coordinato. Tutto comincia con un’irruzione a colpi di granata e fucili a pompa direttamente sulla folla nella sala dove si tiene il concerto degli “Eagles of Death Metal”, un gruppo rock americano. Un testimone che è riuscito a scappare racconta: «Hanno ucciso a freddo molti ostaggi, poi ricaricavano e ne uccidevano altri». Un’esecuzione di massa al grido «Allah è grande», riportato da altri testimoni. E poi: «Vendicheremo i nostri fratelli in Siria». Ritorsione di sangue per l’attacco di Hollande all’Isis.



LA SEQUENZA Un’altra testimonianza raccolta sul sito di “Le Figaro”, descrive tutte le fasi. «Era il caos. Io stavo sulla destra in sala, stava per concludersi una canzone degli Eagles quando ho sentito esplosioni come di petardi, ho visto il cantante metter via la chitarra, mi volto e vedo un tipo con un’arma automatica che spara in aria. Tutti si buttano a terra. L’istinto prende il sopravvento, a ogni raffica cerchiamo di metterci al riparo il più lontano possibile dai colpi, non so dire quanti. A quel punto io come tanti altri saliamo sul palco per scappare da un’uscita di sicurezza».



Ma non finisce qui. «È stato il panico, perché non c’era nessuna uscita. Qualcuno della sicurezza ci ha detto che l’uscita era dall’altra parte. Sentivano spari, poi silenzio. Alla fine abbiamo trovato un’uscita e ci siamo riversati sul retro, nei boulevard. Mi sono messo a correre come tutti, mentre ancora sentivo colpi d’arma da fuoco per strada. Fino alla Bastiglia. Mi è andata bene, altri non possono dire lo stesso. Sono scioccato».



Le prime testimonianze parlavano di quattro assalitori a viso scoperto. Nessuna velleità di trattare per gli ostaggi, solo la volontà di fare quanti più morti e feriti possibile in un luogo dove era radunata molta gente. «Ho visto persone a terra, con il sangue. Ho sentito e visto i feriti», riferisce una donna in lacrime. C’è chi conta all’inizio 35 morti. E gli “ostaggi” un centinaio. Un telefonino dalla casa di fronte riprende la scena dei giovani che scappano dalla sala mentre si sentono le raffiche e i colpi e le urla dall’interno.



La capienza del teatro è addirittura 1500 persone, il concerto ha fatto registrare il tutto esaurito. Gli “Eagles of death metal” è un gruppo americano e c’erano stranieri in sala. Qualcuno, come Benjamin Cazenoves, è riuscito, per quanto ferito, a inviare all’esterno quei messaggi, quei tweet, coi quali cercava di orientare gli incursori del ministero dell’Interno.



DOPO MEZZANOTTE A sparatorie improvvise seguivano momenti di silenzio terribile. Poi ancora raffiche. Almeno 200 militari radunati nel X arrondissement. Il blitz dopo la mezzanotte. Il centinaio di giovani rimasti intrappolati erano in effetti tutt’altro che ostaggi, vittime inermi sulle quali i terroristi hanno sparato a freddo solo per uccidere. «Un bagno di sangue». Come la scena “fotografata” dai tweet di Cazenoves, ferito grave ma vivo, in mezzo a sangue e corpi senza vita.



LOCALE STORICO Il Bataclan, uno dei locali più amati dai parigini, ospita concerti rock e pop, spettacoli comici, serate disco e café-teatro.
Qualche anno fa la facciata era stata ridipinta coi colori originali del 1864. Un luogo di svago che si è trasformato nella scena di una tragedia. Nella sua storia di vicissitudini, fra tracolli economici e riprese, anche un incendio devastante nel 1933, quando l’auditorium, venduto sette anni prima, era stato già convertito in cinema. Il suo nome ispirato a un’operetta di Offenbach, “Ba-ta-clan”, d’ora in poi legato alla notte d’orrore di questo 13 novembre che è l’11 Settembre di Parigi.
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