In Italia la ruota sta girando, presidente Weber?
«Il risultato elettorale indica un grande successo del centrodestra ed è il chiaro segnale di una svolta nella politica interna italiana. Un dato che diventa molto significativo in città tradizionalmente di sinistra come Genova e Piacenza».
A Genova ha vinto però la linea dell’accordo con la Lega anti-Europa di Salvini?
«La differenza è che Forza Italia è un movimento su base nazionale mentre la Lega Nord continua a essere confinata nelle regioni centro-settentrionali. L’unica vera forza che può vincere su tutto il territorio italiano è Forza Italia. Ma questo risultato corrisponde alla tendenza che sta prevalendo nelle elezioni in tutta Europa, dove la pubblica opinione preferisce il centro ai populismi. Lo si è visto in Olanda e in Francia. La gente comincia a capire che la politica è un duro lavoro di compromesso».
Qual è la linea rossa tra azzurri e Lega Nord? Su altri temi si può trovare un accordo ma sull’Europa a dettare il programma deve essere Berlusconi?
«Forza Italia oggi con Berlusconi è una forza di centro pro-Europa. Ed è il modello vincente. La cosa importante è essere onesti e far capire ai cittadini che non c’è alternativa per noi europei allo stare insieme. Non possiamo sopravvivere come nazioni singole nel mondo globalizzato. Questo deve diventare un comune sentire».
E il ruolo dell’Italia qual è?
«Per noi la voce italiana è quella di un grande paese europeo, padre fondatore dell’Europa. Questo per noi è il punto di partenza. Forza Italia deve quindi avere un ruolo guida in ogni patto o collaborazione. Vedo nel centrodestra molte personalità sinceramente europeiste che svolgono un ruolo nobile e costruttivo per l’Europa. Sono molto grato a Berlusconi per le sue dichiarazioni in questo senso, per avere detto che Forza Italia è europeista e pienamente partecipe dei valori del Ppe. Lui stesso ha dimostrato di avere una formidabile esperienza a livello internazionale avendo presieduto tre G8. Abbiamo bisogno di una Italia che non chiuda le porte all’Europa ma le apra».
Ma Berlusconi non può essere candidato premier: dall’Europa può venirgli un aiuto per tornare candidabile?
«No, non possiamo assolutamente intervenire in alcun caso discusso dalla Corte di Strasburgo, di cui rispettiamo in pieno l’indipendenza. Ma d’altro canto è ovvio che la leadership di Berlusconi come capo di Forza Italia si è rivelata ancora una volta nelle ultime consultazioni. Sono molto contento che Berlusconi abbia detto di riconoscersi nei valori del Ppe. E poi a Forza Italia appartiene uno dei politici che si trovano ai vertici delle istituzioni europee: Antonio Tajani, che sta svolgendo un grande lavoro per l’Europa come presidente del Parlamento europeo».
Chi sono i potenziali candidati premier del centrodestra?
«La decisione spetta a Forza Italia ed è una scelta di politica interna. Ciò che conta è la linea rossa alla quale accennavo. Aggiungo che Forza Italia è una forza riformatrice e le riforme sono necessarie in Italia come lo sono state anni fa in Germania con Schroeder e ora in Francia con Macron. Non importa il curriculum del futuro leader, ma che segua questa linea europeista, pro-riforme e rinnovamento. I politici di Forza Italia possono trarre nuove motivazioni dal risultato positivo delle ultime elezioni, ma anche dalla situazione complessiva: in tutto il continente l’opinione pubblica sta realizzando che se vuoi lasciare l’Europa sono problemi, quindi è meglio ridisegnarla piuttosto che distruggerla. C’è bisogno di una forte voce dell’Italia in Europa su temi cruciali come l’immigrazione».
Sarà mai possibile un’alleanza di governo tra Forza Italia e Pd contro i 5Stelle?
«Nessuno aveva previsto che alle elezioni i 5Stelle non avrebbero vinto in un solo grosso centro. Il fatto è che dietro le prese di posizione anti-Europa non c’è alcuna idea concreta di come risolvere i problemi e governare, lo si vede a Roma. Se guardiamo la Francia tutto è possibile, ma la linea dev’essere chiara: pro-Europa e pro-riforme. Quindi anche in Italia è importante una Forza Italia solida per dare forza in Europa all’Italia».
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