Canone Rai, verso maggiori sconti. Sbloccati i fondi dei ministeriali

Marianna Madia
di Andrea Bassi
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 10:14
Il conto alla rovescia scorre sempre più speditamente. Il governo vuole che la manovra sia approvata in Senato entro venerdì della prossima settimana. Ma a sette giorni dalla dead line i lavori in Commissione vanno ancora al rilento. Per rispettare la scadenza chiesta da Palazzo Chigi, il testo dovrebbe essere approvato entro domani. Ma, per ora, nessuno dei nodi rilevanti è stato sciolto. Ieri sono stati accantonati una serie di emendamenti, segno che si tratta di temi sui quali qualche modifica potrebbe arrivare.



Tra questi ci sono anche una serie di norme sul canone Rai in bolletta, a partire dalla divisione almeno in due rate dei 100 euro che dal prossimo anno saranno caricati sulla fattura dell'energia elettrica. Ma si ragiona anche sulla possibilità di introdurre nuove esenzioni del canone Rai, rispetto alla misura già in vigore oggi, che interessa gli anziani con un reddito al di sotto dei 6.500 euro annui.



A confermarlo è stata la relatrice alle legge di stabilità, Federica Chiavaroli (Ap), a margine dei lavori della commissione Bilancio del Senato. Anche la questione dell'aumento degli sgravi per il Sud che sembrava acquisita, ha subito un rallentamento. L'emendamento del Pd con il quale si puntava ad alzare al 100% la decontribuzione per i nuovi assunti, è stato cassato per mancanza di coperture. I Dem sono subito corsi ai ripari presentando un nuovo testo con fondi più “solidi”. Ma la partita è tutt'altro che chiusa. Ieri il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ha spiegato che il governo sta pensando ad un mix di misure: aumentare la decontribuzione (ma a questo punto non fino al 100%), introdurre un credito d'imposta automatico per gli investimenti e anche rafforzare la norma sui super-ammortamenti del 140%.



LE ALTRE MODIFICHE

Tra gli emendamenti approvati ci sono quelli sul bonus mobili per gli sposini, che permetterà di detrarre dalle tasse il 50% della spesa per l'arredamento fino a 16 mila euro, e la «sanatoria» delle delibere comunali su Tasi e Imu. Saranno valide quelle assunte fino al 15 settembre. Sono invece andate deluse, almeno per ora, le aspettative dei 4.100 vincitori di concorso della Pubblica amministrazione che ancora attendono l'assunzione. L'emendamento firmato dalla capogruppo Anna Finocchiaro e da Giorgio Santini per sottrarre i vincitori dei concorsi al blocco del turn over, è stato dichiarato inammissibile. Sul fronte del pubblico impiego una buona notizia arriva invece dal ministero dell'Economia. Ieri ha sbloccato i 70 milioni del Fua, i fondi per salari accessori e straordinari. Una decisione attesa da 160 mila lavoratori ministeriali che ora potranno vedersi riconosciuta la parte retributiva legata a queste voci. Ieri, intanto, parlando da Torino, il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, ha aperto all'innalzamento della soglia del 25% per il turn over degli statali almeno per le assunzioni nei Comuni.



Ogni decisione resta comunque legata alle coperture finanziarie.Tra gli emendamento accantonati c'è anche la norma Sposetti per la privatizzazione delle Agenzie fiscali. Ma il testo, secondo fonti di governo, non avrebbe chance di approvazione. Ieri sulla questione è tornata a parlare anche il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, che ha spiegato che dopo la sentenza della Consulta «ci sono un po' di difficoltà ma non c'è alcun abbandono della lotta all'evasione». Intanto alla Camera il governo ha posto la fiducia sul decreto per la voluntary disclosure, il rientro dei capitali dall'estero. Il provvedimento ha prorogato l'adesione fino alla fine di questo mese. Secondo gli ultimi dati sarebbero 80 mila le domande presentate per un incasso di 3,2 miliardi per lo Stato.