Roma, caos metro e bus lenti: studenti giustificati a scuola. Nuova piaga Capitale

Roma, caos metro e bus lenti: studenti giustificati a scuola. Nuova piaga Capitale
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 30 Gennaio 2020, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 12:54

Un tempo toccava industriarsi con l’inventiva, perché la scusa più inflazionata - «mi dispiace prof, la nonna sta male...» - poteva essere sfruttata solo di tanto in tanto, senza esagerare. Ora invece per gli studenti ritardatari della Capitale c’è una giustificazione in più: i bus vanno al ralenti e la stazione della metro è chiusa per rifare le scale mobili. Colpa dello stato malconcio dei trasporti pubblici di Roma, che oltre a funestare gli spostamenti di milioni di cittadini, quasi si trasforma - involontariamente - in un assist per gli alunni più indisciplinati.

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A muoversi, dopo una carrellata di segnalazioni, è stata la sezione di Roma dell’Associazione nazionale Presidi. Che ieri sera ha spedito una circolare agli istituti vicini alla fermata di Cornelia, l’ennesimo scalo della metro A interdetto per ricostruire le rampe di metallo ormai allo sfascio. Motivo della lettera, invitare i dirigenti scolastici ad avere una «considerazione particolare per i ritardi, di lieve entità, causati» dalla «chiusura della stazione metro Cornelia» e dall’«improvviso aumento del traffico automobilistico, che rallenta il movimento dei bus sostitutivi della metro».

La chiusura della fermata del metrò - l’ennesima, nell’Urbe - «determina notevoli problemi di traffico nelle zone limitrofe, ripercuotendosi sulla puntualità dei nostri ragazzi nell’ingresso a scuola la mattina», scrive Mario Rusconi, capo dell’AssoPresidi di Roma, che si rivolge ai colleghi «per un problema - si legge - che mi viene rappresentato da numerosi interventi di genitori, studenti e docenti». La circolare evidenzia quindi che «il dovere della puntualità, da parte di alunni e personale, può trovare delle eccezioni di fronte a serie e documentate motivazioni». Da qui l’invito ad approfondire, caso per caso, «eventuali cause che provocano l’impossibilità di essere in orario a scuola».

ODISSEA ALLE FERMATE
La stazione della metro di Cornelia, popolare quartiere nel quadrante Nord-Ovest di Roma, è chiusa da inizio anno per ricostruire le scale, ormai giunte a fine vita. Durata dello stop: indefinita. Un’altra stazione, sempre sulla linea A, Baldo degli Ubaldi, è rimasta coi cancelli serrati per oltre 3 mesi, per lo stesso motivo. Per non parlare del Centro storico: dopo il filotto di chiusure dell’anno scorso, da piazza della Repubblica a piazza di Spagna, resta ancora interdetta - da più di 10 mesi - la fermata di piazza Barberini. Atac contava di riaprirla per fine gennaio. Ma non c’è una data certa, anche perché i collaudi dei lavori, dopo tanta attesa, sono stati un flop. Così gli operai sono dovuti intervenire di nuovo.

FLOTTA ARCI-DATATA
Ci sarebbero le navette sostitutive. Ma la flotta della partecipata - nonostante gli acquisti dell’ultimo periodo, con l’arrivo di 227 bus nuovi - ha ancora un’età media molto elevata, sopra gli 11 anni. Risultato: vanno in fumo milioni di chilometri di corse. L’anno scorso la differenza tra il servizio reso e quello pattuito col Campidoglio ha scavallato i 15,4 milioni di chilometri. Solo per bus e tram. Sulle metro il servizio è migliorato, quanto alle frequenze, ma c’è il calvario delle scale mobili nelle stazioni. Ecco perché ora sono intervenuti i presidi. «Se ci saranno altri ritardi sulla riapertura di Barberini interverremo anche lì, scrivendo agli istituti del Centro - spiega Rusconi - Il nostro dovere è controllare e invitare tutti gli alunni alla puntualità. Ma davanti ad alcuni problemi evidenti, possono esserci eccezioni e giustificazioni. A patto che nessuno ne approfitti».
 

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