Roma, calvario trasporti: navette fantasma e attese infinite per guasti record

Calvario trasporti: navette fantasma e attese infinite per guasti record
di Fabio Rossi
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Giovedì 25 Luglio 2019, 00:26 - Ultimo aggiornamento: 13:10

La metropolitana non funziona? «Nessun problema, ci sono le navette sostitutive», è la classica risposta dell’Atac, la municipalizzata del trasporto pubblico della Capitale. Facile a dirsi, se non ci trovassimo in una città dove l’attesa media alla fermata - in inverno, quando il servizio è a pieno regime - è di 20 minuti, contro i 10 di Berlino e i 12 di Parigi. E dove può capitare, come successo ieri pomeriggio, di fermarsi davanti a una palina elettronica all’Aurelio e di venire a sapere, brutalmente, che l’unico bus che passerà da quelle parti - della linea 49 - è atteso fra ben 58 minuti.

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Lo sanno bene i tanti romani (ma anche i turisti) che negli ultimi mesi hanno dovuto confrontarsi con tre stazioni centrali della metro A chiuse per lungo tempo: i bus sostitutivi su quella tratta alleviavano in minima parte il disagio dei passeggeri, tra scarsa informazione, traffico e corse a singhiozzo. Basti pensare, peraltro, che i treni della linea A hanno una capienza di circa 1.200 persone (e nelle ore di punta a bordo ci sono tutte), mentre le navette ne portano al massimo un centinaio. Peraltro, dopo la riapertura delle fermate di Spagna e Repubblica, il servizio sostitutivo è stato soppresso, nonostante la stazione di piazza Barberini abbia superato i quattro mesi di chiusura, e non tornerà attiva prima del prossimo autunno.

L’ESTATE
Con l’arrivo dei mesi estivi, poi, scatta l’allarme rosso. E non solo per il gran caldo che picchia sulle teste dei malcapitati cittadini in attesa alle fermate. Il servizio di trasporto pubblico, già abitualmente rivedibile, si riduce ancora: il numero dei mezzi che partono la mattina dai depositi dell’Atac cala bruscamente, da 1.300 a 900. Ma, tra un contrattempo e l’altro, nel pomeriggio i bus regolarmente in servizio diminuiscono ulteriormente, fino a toccare quota seicento: ai guasti “abituali”, dovuti a età avanzata e scarsa manutenzione, in questo periodo la parte del leone la fanno impianti dell’aria condizionata che non funzionano.

I LAVORI
In questo contesto, l’Atac ad agosto dovrà mettere in campo 90 navette per il servizio sostitutivo della metro A. E non di due o tre fermate, ma di intere tratte di una linea che trasporta mediamente 450 mila passeggeri al giorno. Dal 4 al 13 la percorrenza verrà interrotta tra Termini e Anagnina, ossia verrà chiusa metà linea. Dal 14 al 19 agosto la circolazione verrà interrotta tra le stazioni Ottaviano (quindi San Pietro e i Musei Vaticani) e San Giovanni, tagliando fuori il centro storico della Città eterna. Dal 20 al 25 agosto è annunciata l’ultima tranche di lavori, tra Termini e Battistini. Nonostante il periodo estivo, per i romani i disagi saranno enormi.

LE SOLUZIONI
Oltre a mettere in strada le 90 navette necessarie - con il concreto rischio che si riducano durante la giornata - l’Atac dovrà reperire un numero adeguato di autisti: ne servono 270 in più al giorno, sui cinquemila complessivamente in servizio a nella Capitale. In una situazione del genere, ci sono due possibili conseguenze. La prima, considerata «molto probabile» dai tecnici della mobilità, è che il numero di navette messe in strada sui percorsi della linea A sia insufficiente a garantire un’adeguata surroga al servizio della metropolitana, anche in un periodo meno affollato come agosto. Ma la carenza di autisti potrebbe anche ripercuotersi sulle linee “normali”, portando a un taglio generalizzato delle corse, fino al 10 per cento dell’orario estivo abituale.

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