Bim, la Bce congela l’Opa in cordata

Bim, la Bce congela l’Opa in cordata
di Roberta Amoruso
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Giovedì 18 Giugno 2015, 00:23 - Ultimo aggiornamento: 00:24
La Bce punta i piedi su un’Opa bancaria. E per la prima volta lo fa su un fascicolo italiano. Almeno per ora la vendita del 51,4% di Banca Intermobiliare da parte di Veneto Banca non può passare. L’Opa deve rimanere in stand-by. La ventina di investitori riuniti nella cordata organizzata da Pietro D’Aguì, vice presidente e storico azionista dell’istituto, hanno poco più di 48 ore di tempo per presentare «osservazioni in merito agli addebiti». Il metodo è un’assoluta novità, visto che è la prima volta che la Bce si esprime su un fascicolo italiano a sei mesi dall’avvio della Vigilanza Unica. Quanto al merito, deve esserne bene informata Bankitalia, visto che anche nell’era della Vigilanza europea è Via Nazionale ad essere competente per l’istruttoria. Ma di sicuro, l’ultimo atto, la firma della delibera probabilmente concordata con Bankitalia, spetta alla Bce. E così è stato per la Bim. Che ieri ha pagato in Borsa con un calo del 13,6% (a 3,02 euro).

VENDE VENETO BANCA

Il fatto. Martedì sera gli uffici di Francoforte hanno informato l’istituto che la macchina dell’Opa, avviata dieci mesi fa, andava fermata. Fino all’eventuale chiarimento.



Fin qui il copione della Vigilanza Unica, che però si segnala per la ristrettezza dei tempi accordati per fornire eventuali «osservazione» da parte della cordata cui partecipano personaggi come Massimo Segre, Carlo De Benedetti (con il 2%) e Luca di Montezemolo. La Bce ha comunicato «il progetto di diniego della richiesta autorizzazione che intenderebbe adottare» e loro, gli investitori riuniti in gruppo (Gestinter spa, MAVA ss, Duet Bim sa, Mimose spa, Romed spa, Piovesana Holding spa, Pietro spa, Luca Cordero di Montezemolo, Dad&Son srl, Pietro Boffa, Gianfranca Cullati, Serfin Servizi Finanziari, Alessandro Federici, Valentina Nasi, Artex srl, Fabio e Marta Viani, Mario Piantelli, Castello ss, Turati Investiments e Italvalv srl), possono «presentare osservazioni entro il 19 giugno, cioè domani.



Un passo indietro. Nel 2010 Bim, la cassaforte dei risparmi della borghesia piemontese il cui cda fu coinvolto nelle vicende di Danilo Coppola, era stata acquisita da Veneto Banca con un’Opa a 4,25 euro, mentre l’attuale riacquisto del 51,4% è stato sottoscritto nell’agosto scorso per 289 milioni. A fine operazione la cordata dovrebbe lanciare un’Opa obbligatoria a 3,6 euro sul 29% (a Veneto Banca resterebbe il 20%). Ma ora gli investitori si riservano di «valutare le argomentazioni» Bce e «di attivarsi per difendere i propri diritti».



Cosa contesta la Bce? Che uno degli investitori non ha contanti disponibili, bensì titoli. Inoltre, pare che che Gianclaudio Giovannone, D’Aguì e Segre, abbiano ancora aperto un contenzioso dal 2007 per ostacolo alla vigilanza.

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