Gualtieri apre su Aspi: «Accetti le nuove tariffe altrimenti sarà revoca»

Gualtieri apre su Aspi: «Accetti le nuove tariffe altrimenti sarà revoca»
di Roberta Amoruso
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Lunedì 1 Giugno 2020, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 11:00

«Autostrade per l’Italia accetti le nuove tariffe», una strada che può aprire a «una soluzione transattiva». Altrimenti «la caducazione della concessione è sempre un’opzione». Per la prima volta nel duro confronto tra governo ed Aspi scende in campo Roberto Gualtieri. Lo fa nelle vesti di ministro dell’Economia. Lo fa lanciando un segnale di apertura, visto che ha avanzato ufficialmente uno spiraglio di accordo, pur senza trascurare lo spettro del ritiro della concessione, ipotesi che sembrava per la verità accantonata negli ultimi giorni, ma che i grillini hanno nuovamente brandito.

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Dunque, se Aspi vuole davvero cercare una soluzione per evitare uno scontro frontale sulla «caducazione», farebbe bene innanzitutto ad adeguarsi al più equo sistema tariffario stabilito dall’Autorità dei trasporti, dice Gualtieri. «In passato abbiamo avuto condizioni eccessivamente favorevoli ai concessionari», ha spiegato il ministro. «Serve innanzitutto un’accettazione del regime tariffario e poi si valuterà se ci saranno le condizioni per una soddisfacente, per il bene comune, soluzione transattiva». Il governo non accetterà «in nessun modo che intende sottrarsi a questo obbligo». «Altrimenti - ha avvertito - la procedura di caducazione è ancora in corso ed è un’opzione sempre disponibile».

Il Mef ha così dettato la sua condizione per andare avanti con la trattativa. Quasi voglia ributtare la palla nel campo di Aspi a cui il governo vorrebbe imporre, nella revisione della concessione, una riduzione delle tariffe del 5%. La soluzione, qualsiasi essa sia, arriverà comunque in tempi brevi e il governo si mostrerà unito, ha assicurato Gualtieri, sgombrando il campo da possibili tensioni tra Pd e M5S. Ma in realtà le distanze nella trattative sono ancora profonde. Non solo perché al dossier già complicato tra il governo e Aspi si è aggiunto nelle ultime settimane il tema del via libera al prestito garantito non ancora arrivato da Sace (c’è l’ok di Unicredit, ma è ancora all’esame di Ubi, Bnp Paribas e Intesa Sanpaolo), ma anche perché il governo sembra trattare i tre dossier (tariffe, revoca e garanzia Sace) come fossero uno solo.

Ma questo non è accettabile per il gruppo Atlantia-Autostrade. I presupposti per la revoca, se ci sono, devono essere distinti dalle valutazioni sul nuovo regime tariffario. Allo stesso modo devono essere distinte, per Aspi, le valutazioni sui requisiti per la concessione della garanzia Sace, ben definiti dalla legge.

Mercoledì intanto è previsto un nuovo vertice di governo a Palazzo Chigi per affrontare il nodo revoca e il nodo tariffe, proprio secondo il metodo del “piano unico” indicato ieri da Gualtieri; mentre rimarrà in sospeso il fronte del prestito garantito. Ma ancora una volta a pesare sul tavolo di governo ci sarà la minaccia dello scontro legale che l’Avvocatura di Stato ha sconsigliato al governo invocando il rischio di “danno erariale”. L’offerta da 2,9 miliardi fatta da Aspi per scongiurare la revoca (tra riduzioni tariffarie, più investimenti e aiuti per Genova) finora non è stata giudicata sufficiente da parte dell’esecutivo. O forse non è nemmeno stata valutata. Ma per Autostradale rimane un argine fondamentale per la trattativa: le tariffe devono consentire l’equilibrio economico-finanziario della società, oltre che la sostenibilità degli investimenti. Altrimenti sarà come accettare il suicidio societario. 
 

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