Alitalia, nuova asta con l’ipotesi spezzatino: gara riguarderà handling, manutenzione e aviation

Alitalia, nuova asta con l ipotesi spezzatino: gara riguarderà handling, manutenzione e aviation
di Rosario Dimito
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Mercoledì 26 Febbraio 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 14:38

AAA vendesi Alitalia. In tre rami d’azienda, ma anche in un lotto unico. A breve, secondo quanto risulta al Messaggero, sotto la regia del commissario Giuseppe Leogrande e del dg Giancarlo Zeni, con l’ausilio di Rothschild, uscirà il nuovo bando di gara che potrebbe interessare a Lufthansa ma anche per altri pretendenti, come l’imprenditore boliviano con tre cittadinanze (brasiliana, colombiana e polacca) Germàn Efromovich che da anni è in corsa per la compagnia italiana.

Bando Alitalia in pubblicazione entro il 29 febbraio

Per Alitalia potrebbe finalmente essere la volta buona dopo l’infausta avventura conclusasi a novembre 2019 con in gara il consorzio guidato da Fs e composto da Delta, Atlantia con la partecipazione del Tesoro che spense i motori perchè la holding dei Benetton pretendeva che nella cordata entrasse Lufthansa a causa delle divergenze strategiche con Delta benchè il vettore Usa avesse concordato con Ferrovie il piano: la società tedesca, però, non condivideva lo spirito dell’operazione, nel senso che non avrebbe messo subito equity ma voleva solo un accordo commerciale. Poi, a ristrutturazione avvenuta a carico dello Stato, soprattutto in termini di accollo degli esuberi (inizialmente 5 mila), avrebbe valutato di acquisire una Alitalia sana e dimagrita.

FUORI I 1,3 MILIARDI
Nel nuovo bando d’asta è completamente cambiato il business model. Non più la partecipazione in una newco contenente più o meno il perimetro della società, ma uno spezzatino con la vendita di tre rami d’azienda: handling, manutenzione, aviation con facoltà di acquistarli anche in un lotto unico. Il bando dovrebbe uscire al massimo entro venerdì 28 perché è tradizione che nel week end venga pubblicato sui grandi quotidiani e la procedura dovrebbe prevedere almeno due step. Sulle modalità operative Leogrande e Zeni stanno lavorando assieme al dg del Mise Mario Fiorentino. Fuori resteranno i due prestiti-ponte di 1,3 miliardi totali.

La nuova versione della gara dovrebbe prevedere due fasi. La prima di prequalifica dove la procedura straordinaria verificherà l’adeguatezza patrimoniale degli offerenti riguardo affidabilità e solvibilità. Nella gara iniziata ad ottobre 2018 era richiesto un patrimonio netto di 250 milioni. Poi ci sarebbe una fase 2 con le offerte vincolanti per un’asta da concludere per il 31 maggio, quando scadrà il mandato di Leogrande. E’ evidente che nel caso in cui dovessero esserci le offerte e dovesse servire qualche mese per perfezionare la cessione, l’incarico del commissario verrebbe prolungato. 

L’aggiudicazione non dovrebbe avvenire solo sul prezzo. Questa volta a differenza della gara con Fs, si acquistano rami d’azienda. Oltre all’assegno, il venditore guarderà alla solidità del business plan riguardo garanzia di sviluppo futuro e mantenimento degli asset. 
Oltre ai 1.500 dipendenti in cig, l’handling comprende 3.500 unità, la manutenzione 1.300, l’aviation 6.500. Quest’ultima è la “polpa” e comprende 113 aerei (70 di proprietà il resto in leasing), 140 rotte e sviluppa il 95% dei ricavi pari a circa 3 miliardi.
Si diceva dei pretendenti: Efromovich, Lufthansa, probabilmente Delta, Air France. Ma i giochi sono aperti.
 

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