Alitalia, ipotesi aiuto di Stato, prestito ponte da 400 milioni nel mirino Ue

Alitalia, ipotesi aiuto di Stato, prestito ponte da 400 milioni nel mirino Ue
di Rosario Dimito
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Sabato 29 Febbraio 2020, 02:06

Arrivano altre turbolenze su Alitalia. La Commissione Ue ha avviato un’indagine sul nuovo prestito ponte da 400 milioni per accertare se si tratta di aiuti di Stato. E in parallelo è ancora in corso, sempre da parte di Bruxelles, la prima indagine sul precedente prestito da 900 milioni. 
La Dg Comp ha promosso l’inchiesta dopo aver ricevuto una serie di denunce secondo le quali il prestito potrebbe ledere la concorrenza. La Commissione rimarca che l’inizio dell’indagine approfondita «non pregiudica in alcun modo l’esito dell’indagine stessa», e ricorda che «sta lavorando a stretto contatto con le autorità italiane sulla questione». 
Nel frattempo è atteso a breve il bando di gara per la vendita di Alitalia, messo a punto dal commissario Giuseppe Leogrande e dal direttore generale Gianfranco Zeni, con l’ausilio di Rothschild e dello studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners. «Verrà pubblicato nelle prossime ore, credo ci sia una interlocuzione aperta con diversi soggetti che si sono avvicinati in queste ore», ha detto ieri il ministro dello sviluppo economico, Stefano Pautuanelli. «Confido in una soluzione positiva», ha aggiunto, anche se l’emergenza Coronavirus «incide fortemente sulla vendita dei biglietti» e «non agevola certamente il cammino del commissario Leogrande», ha sottolineato il titolare del Mise. Il bando potrebbe prevedere la vendita tramite spezzatino dei tre asset: aviation (flotta, slot e dipendenti), manutenzione e handling oppure un lotto unico. Il bando definirà anche la tempistica dell’iter per arrivare all’appuntamento del 31 maggio. E il nuovo compratore delle attività di Alitalia non dovrà sobbarcarsi la restituzione degli 1,3 miliardi dei prestiti, che rimarranno in carico alla bad company. E quindi ai contribuenti italiani. 
LE CANCELLAZIONI<QA0>
Intanto a causa del coronavirus, la compagnia nelle ultime ore ha annunciato la cancellazione di voli su 38 rotte, dopo aver aperto anche la procedura per altri sette mesi di cigs, dal 24 marzo al 31 ottobre, per un totale di 3.960 dipendenti. Mossa, questa, che ha scatenato le ire dei sindacati, che compatti «respingono» le ipotesi» di cigs. «Si continuano a dare i numeri» ma «di soluzioni per il rilancio della compagnia non si vede traccia», tuona la Fit Cisl. «Non accetteremo nessun prodotto preconfezionato e nessuna strumentalizzazione riferita alle criticità sanitarie in corso per giustificare incrementi numerici della Cigs», afferma la Ugl-Trasporto, per cui senza «azioni immediate e condivise per la risoluzione delle crisi di Alitalia» ma anche «di Air Italy», ci sarà «a partire dalla mobilitazione del 2 aprile, una protesta ad oltranza», avverte Uiltrasporti. Tutte le sigle sindacali sollecitano un incontro con Patuanelli. «Il governo ci convochi subito per condividere gli interventi urgenti a sostegno del trasporto aereo a fronte della grave crisi in atto a causa del Covid-19 che si aggiunge alla messa in liquidazione di Air Italy e alla disastrosa situazione di Alitalia», sottolinea Fnta, la federazione che riunisce piloti ed assistenti di volo.
Tornando all’asta, come detto dovrebbe prevedere la vendita mediante spezzatino dei rami d’azienda oppure in un blocco unico. Le modalità dovrebbero essere in due fasi, la prima per selezionare i requisiti dei pretendenti, la seconda per l’offerta finale con una scelta da fare entro fine aprile. In gara Lufthansa, Germàn Efromovich, più Delta, Air France con un possibile rientro di Fs.
 

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