Adesso le adozioni per i single, ma sulla stepchild Renzi frena

Adesso le adozioni per i single, ma sulla stepchild Renzi frena
di Antonio Calitri
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Giovedì 12 Maggio 2016, 00:05
Archiviato il passaggio finale del testo sulle unioni civili, adesso il partito democratico punta su una riforma delle adozioni per adeguare la legge che le regola, risalente al 1983, alla fotografia dell'attuale società e dove troveranno un posto anche quelle per i single. Mentre sulla stepchild è lo stesso premier a frenare, spiegando che «sulle adozioni gay non so se ci sono le condizioni parlamentari, vedremo nelle prossime settimane e mesi».
La regia dell'operazione è stata affidata ancora una volta a Maria Elena Boschi, alla quale martedì Matteo Renzi, proprio nelle ore calde della bagarre scoppiata a Montecitorio per la decisione della fiducia sulle unioni civili, ha attribuito oltre alla delega per le Pari opportunità, quella per le adozioni internazionali. Intanto il M5S ha depositato a sua volta una proposta di legge sulle adozioni internazionali e denuncia, con gli ultimi dati forniti dalla Cai, il crollo del 30% e grida allo stallo della situazione. Una denuncia respinta al mittente da Donatella Ferranti, presidente della commissione giustizia della Camera dove è in corso un'indagine conoscitiva sull'argomento, che racconta al Messaggero che proprio i grillini gli hanno chiesto di dare priorità alla discussione sulla depenalizzazione della cannabis anziché alle adozioni. 

L’ANNUNCIO<QA0>
La riforma della vecchia legge 184 venne annunciata dalla Boschi a fine febbraio dopo la cancellazione della stepchild adoption dalla Cirinnà promettendo, «l'impegno su una legge sulle adozioni che però riguardi tutti, i gay, i single e le coppie di fatto. Per farla dovremo partire da un elemento semplice: chi è il soggetto più importante? Per me il bambino è il soggetto più debole che deve essere tutelato e si parte da lì per la legge sulle adozioni». Il primo marzo la Commissione giustizia della Camera ha avviato un'indagine conoscitiva sul tema che però, fino ad ora ha registrato una sola audizione tanto da giustificare la denuncia M5S di «stallo, una vera e propria paralisi». La Ferranti però, spiega che «il rallentamento che c'è stato finora è dovuto alle due priorità che ha dovuto seguire la commissione nell'ultimo mese e in particolare quella della magistratura onoraria visto che tutte le nomine scadono il 31 maggio e si rischiava un blocco totale e i 900 emendamenti sulle unioni civili». 
Adesso però, assicurano ai piani alti del Pd, si procederà a tambur battente. «Ho predisposto un calendario intenso», dice Ferranti, «che prevede anche delle sedute straordinarie il lunedì, già dalla prossima settimana quando verrà ascoltato il ministro della giustizia Andrea Orlando, poi seguiranno Enrico Costa il 18, Beatrice Lorenzin il 23, Giuliano Poletti il 25 e presto anche Maria Elena Boschi che appena ho saputo della nuova delega ho provveduto a invitare». Audizioni che insieme a quelle di giudici minorili, professori ed esperti della materia consentiranno di concludere l'indagine «prevedibilmente entro fine giugno», continua Ferranti, «per poi avere una relazione di tutto il lavoro dove si segnalerà quello che non va nell'attuale normativa e le prassi invece che si stanno dimostrando interessanti e da dove potranno venir fuori delle proposte di riforma entro luglio. Quanto all'arrivo in aula, non tocca più alla commissione ma alla capigruppo che la dovrà calendarizzare». 
 
LA BOZZA
Di fatto, secondo quanto circola tra i palazzi, una bozza di testo di riforma già esiste. Almeno per quanto riguarda i principali elementi da modificare. E sarà presentato dopo l'indagine che serve anche ad accontentare i centristi della maggioranza che dopo l'annuncio di Renzi e della Boschi sulla riforma delle adozioni durante la discussione della Cirinnà in Senato, avevano messo in guardia che avrebbero fatto le barricate se la stepchild adoption tolta dalle unioni civili, fosse rientrata automaticamente nella riforma delle adozioni. 
Questo testo dovrebbe essere un altro ddl bandiera per il Pd tanto che dovrebbe essere firmato dai due capigruppo Ettore Rosato a Montecitorio e Luigi Zanda al Senato. Cambieranno i requisiti di accesso alle adozioni, passando dalla famiglia tradizionale al centro dell'attuale normativa alle tante famiglie, alle unioni civili e anche alla possibilità di adozione per i single; dovrebbe aumentare l'età di accesso delle coppie alla procedura di adozione visto che la società è cambiata e che anche le famiglie si formano a un'età molto più avanzata rispetto al passato. 
Infine, per le adozioni internazionali dovrebbe essere riformata completamente la Cai che probabilmente verrà trasformata in un'agenzia governativa. Cai che finora è stata guidata da Silvia Della Monica, nominata da Enrico Letta nel famoso giorno dell'avvicendamento con l'attuale premier, è stata bersaglio delle tante associazioni che si dedicano all'argomento per il suo immobilismo. Ora la Boschi che aveva iniziato a occuparsi di adozioni in tempi non sospetti e tra i suoi primi atti nel 2014 resta famoso il viaggio in Congo da dove portò 31 bambini adottati da famiglie italiane bloccati da mesi per motivi burocratici, dovrà iniziare la sua nuova esperienza rispondendo alla protesta delle 61 famiglie del Comitato genitori di bambini della Repubblica democratica del Congo. 

Intanto martedì scorso i 5Stelle hanno a loro volta denunciato il crollo delle adozioni internazionali scese - lo dice l’Istat - tra il 2011 e il 2013 del 30%, gli infiniti tempi di attesa per le famiglie e i costi che vanno da 20 a 50 mila euro per ogni procedura e hanno presentato una proposta di legge che modifica il testo del 1983 in 5 punti chiave, a partire dalla Cai che «diventa di competenza del ministero degli Esteri e cambia la sua composizione». Scagliusi poi ha denunciato lo lo stallo, «una vera e propria paralisi», alla quale però risponde ancora la presidente della commissione Giustizia: «Non voglio fare polemica ma proprio loro, siccome sto portando avanti l'indagine conoscitiva, mi dicono perché non dai precedenza ad altro come la questione che in questo momento gli sta a cuore della depenalizzazione della coltivazione della cannabis». 
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