Ast, sblocco stipendi e aperture sul piano

Ast, sblocco stipendi e aperture sul piano
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Venerdì 7 Novembre 2014, 05:48
LA VERTENZA
ROMA Passo avanti nella vertenza Ast di Terni: entro lunedì saranno pagati gli stipendi e sempre lunedì le parti si incontreranno nuovamente al ministero dello Sviluppo Economico per spingere il piede sull'acceleratore di un'intesa. Dunque, dopo mesi di trattative, dopo gli appelli del Papa, dopo le proteste e gli scontri con le forze dell'ordine a Roma, dopo gli interventi del governo, dopo le “missioni” a Bruxelles di una rappresentanze di operai, stavolta la trattativa sembra vicina a un punto di arrivo.
«Si sta aprendo uno spiraglio positivo», ha commentato in serata il premier Renzi. Che poi ne ha approfittato per un'ulteriore critica a Bruxelles: «Se siamo arrivati a questo punto a Terni è perché un paio di anni fa la Commissione Ue ha bloccato la procedura di vendita. È l'emblema di tante piccole grandi storie che riguardano l'Europa».
NUOVO PIANO

Nella riunione di ieri presso il Mise, alla presenza del ministro Federica Guidi, l'amministratore delegato dell'Ast, Lucia Morselli, ha confermato ai sindacati la disponibilità dell'azienda a modificare il piano industriale mantenendo in funzione entrambi i forni e portando gli investimenti a 200 milioni (dai 150 milioni precedentemente annunciati). Spiega il sottosegretario Claudio De Vincenti: «C'è l'impegno a far sì che la produzione non sia inferiore a 1 milione di tonnellate annue, rafforzare la struttura commerciale e portare gli investimenti a 200 milioni». Anche sugli esuberi l'azienda ha confermato quanto anticipato dal ministro Guidi la settimana scorsa: si ragiona su 150 eccedenze in aggiunta ai 140 già usciti con gli incentivi.
I sindacati apprezzano la svolta ma, in attesa di passare dalle parole ai fatti, hanno deciso di tenere in piedi lo sciopero, con la sola esclusione delle aeree amministrative il cui lavoro è indispensabile per predisporre le busta paga. «Se lunedì l'azienda confermerà gli annunci, sono convinto che si può iniziare la stretta verso un'intesa» dichiara Mario Ghini, segretario nazionale Uilm. Restano aperti i due punti caldi, «stipendi e licenziamenti» come fa notare il leader Fiom Maurizio Landini. «Vogliamo verificare le novità dentro un negoziato vero» aggiunge Marco Bentivoglio, numero uno Fim-Cisl. Sulla stessa linea anche Fismic e Ugl.
Giusy Franzese
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