Dopo anni fiocco rosa a Sabaudia

Dopo anni fiocco rosa a Sabaudia
di Bianca Francavilla
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:08

Il dieci gennaio è nata una bambina che sulla carta d'identità potrà scrivere Sabaudia come luogo di nascita: non accadeva da molti anni. Il fiocco rosa è arrivato in casa Marchiotto, grazie ad un parto avvenuto tra le mura domestiche, e il sindaco Giada Gervasi ha voluto condividere il lieto evento con i concittadini, che porta una ventata di positività in questo periodo contornato da incertezza e precarietà.
A Sabaudia non c'è un ospedale e le donne in dolce attesa sono solite trasferirsi nel capoluogo, al Santa Maria Goretti, o in altri nosocomi pontini o romani per dare alla luce i propri figli.
Questa volta, però, Eleonora Retrosi e Morris Marchiotto hanno pensato a un parto diverso dal solito: in acqua. Una pratica tornata in voga ormai da anni ma rilanciata anche dall'avvento del Covid-19 per la paura di contrarre il virus all'interno degli ospedali. Per la giovane coppia, però, non è stato questo il motivo per il quale hanno voluto mettere al mondo la bambina dentro la loro casa di Borgo San Donato. A raccontarlo sono proprio loro, a distanza di qualche giorno dal lieto evento che hanno documentato sui profili Facebook. «Abbiamo già due bambini di nove e cinque anni racconta Eleonora - nati entrambi in ospedale, ma quando ho saputo di essere incinta per la terza volta ho subito pensato di voler fare un parto diverso, in cui mi sarei potuta sentire protagonista. Chiaramente questo è possibile solo se la gravidanza procede senza problemi e così, appena abbiamo avuto certezza di questo, ci siamo messi in contatto con un'ostetrica di una casa maternità di Roma che ci ha poi seguito durante tutti e nove i mesi della gravidanza. Siamo diventate amiche alla fine. A parte le ecografie che ha eseguito il ginecologo insieme alle visite di routine, è stata lei a darmi tutte le informazioni su come comportarmi durante la gravidanza a partire dalla dieta fino alle indicazioni sul tanto atteso giorno del parto».
Un legame stretto, che lo è diventato ancora di più la notte del concepimento, quella del 10 gennaio, avvenuto nella camera da letto della casa di Sabaudia. «Abbiamo deciso dai primissimi mesi di fare il parto in casa perché mi volevo sentire più tranquilla e protagonista. È stato tutto molto diverso perché ero nel mio ambiente, nella mia camera da letto e con le luci soffuse. In ospedale non mi sono sentita sempre così a mio agio, anche se non ho una particolare esperienza negativa sulle spalle. Questa volta è stato un parto in acqua, in una piscina apposita. Dopo le contrazioni e il travaglio sono entrata in acqua, il dolore si è attenuato e in due ore la bambina è nata. L'ho avuta sempre in braccio fino al taglio del cordone, avvenuto due ore dopo. Fortunatamente è andato tutto bene e ora siamo molto felici, poco dopo facevo già le scale».
La bambina si chiama Ludovica ed ha portato 3,9 chili di gioia nella vita dei genitori e anche un po' in quella di Sabaudia, che non vedeva una nascita da tempo. Secondo quanto spiegano dall'ufficio anagrafe del Comune, infatti, l'ultima cicogna era passata circa cinque anni fa.
Bianca Francavilla
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