«Distretto industriale con grandi potenzialità sfruttiamo il momento»

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Venerdì 21 Maggio 2021, 05:00
LO STUDIO
Un distretto industriale con enormi potenzialità ma che da troppo tempo sconta un deficit infrastrutturale e su cui grava il peso di essere marginale e periferico. Parliamo del comprensorio di Aprilia e Pomezia, al confine delle province di Latina e di Roma, dove sorgono aziende di primissimo piano, ma malgrado ciò i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture sono sotto gli occhi di tutti. Se ne è tornato a parlare ieri durante il webinar organizzato da Unindustria e dedicato all'attrattività delle aree industriali del Lazio in cui è stato presentato il primo rapporto sulla fiscalità e i servizi locali realizzato dalla Luiss Business School. «Il livello di fiscalità locale e le tariffe dei servizi degli Enti Locali sono fattori discriminanti della capacità del territorio di mantenere i capitali esistenti e di attrarre nuovi investimenti - spiegano i professori Luciano Monti e Fabio Marchetti - Il carico impositivo fiscale a livello locale costituisce, infatti, uno degli elementi cardine per valutare l'attrattività di un territorio comunale». Ne viene fuori uno scenario di luci e ombre. In particolare l'area di Santa Palomba, confinante e strettamente collegata con quella di Aprilia secondo lo studio non raggiunge la sufficienza. L'obiettivo dello studio è proprio quello di individuare proposte concrete di politica industriale, per avviare, anche a Roma e nel Lazio, un confronto costruttivo tra imprese ed enti locali e favorire nuove pratiche e comportamenti virtuosi in grado di accrescere la competitività del territorio».
«Scontiamo un ritardo e una perifericità nelle decisioni degli enti competenti - commenta il presidente di Unindustria Aprilia e Pomezia, Renato Sciarrillo - la mancanza di una governance che dedichi il giusto focus a questo territorio. Nonostante ciò sono ottimista, molto ottimista: questa è una fase di grandissima opportunità e ci consente di ridare centralità al territorio». Il riferimento è alla nascita del Consorzio industriale unico che dovrebbe vedere la luce in Regione il prossimo promo giugno e che avrà una sorta di poteri speciali che consentiranno decisioni e iter più rapidi in tema di nuovi investimenti. «Ma anche la fase che il Paese sta attraversando - aggiunge Sciarrillo - con grandi investimenti per il rilancio. Perché quello che manca a questo territorio è sempre la stessa cosa: l'accesso alla grande rete infrastrutturale». In sostanza la Roma latina e la Cisterna Valmontone.
«Non nascondo che il giudizio severo emerso dallo studio su questa area è dovuto non solo situazione difficile del territorio ma anche dalle delusione di vedere annunci ripetuti nel tempo rimasti tali». Ma Sciarrillo spende parole favorevoli nei confronti degli enti locali. «In questi mesi abbiamo trovato interlocutori disponibili, certo c'è un sistema da mettere a fuoco e risorse da indirizzare, ma la potenzialità di quest'area è impressionante, per la ricchezza di know how e risorse umane. Mi sono dato come mandato personale proprio questo: valorizzare la ricchezza di un territorio disconosciuto, è un distretto grandissimo spessore che non ha nulla da invidiare ad altre realtà del Lazio ma bisogna crederci e investirci».
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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