Da sindaco a deputato, da Ottaviani 4 proposte e un consiglio per rilanciare il territorio: «Litigate meno»

Da sindaco a deputato, da Ottaviani 4 proposte e un consiglio per rilanciare il territorio: «Litigate meno»
di Vittorio Buongiorno
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 10:08

Cinquantatre anni, sposato, tre figli, avvocato penalista, ha iniziato a fare politica nei gruppi giovanili della Dc, più volte consigliere comunale nel capoluogo ciociaro nonché capogruppo di Forza Italia, e poi sindaco nel 2012. L'esponente della Lega Nicola Ottaviani domenica ha centrato l'obiettivo ed è stato eletto alla Camera nel collegio uninominale Lazio 2 - Terracina.
«Il segreto? E' la prima cosa che ho detto ai miei: litigare il meno possibile. E' il mio metodo. Come a Frosinone. Le divisioni sul nulla, sulle antipatie personali e soggettive a che servono? Ho fatto l'esempio dell'assemblea Fiat, la famiglia Agnelli arriva all'11% ma controlla il gruppo, in assemblea ti puoi pure scannare ma la mission è quella, è il minimo comune denominatore».
Guardando dai territori, quale è la prima mossa che deve fare il prossimo Governo?
«Rimodulare il Pnrr, cercare grandi progettualità, grandi opere su cui essere d'accordo e fare squadra, non c'è più spazio per compromessi, servono grandi idee».
Quali, secondo lei?
«Ci sono tre cose da fare. La prima è sicuramente la portualità che il territorio pontino non ha mai sfruttato. C'è gente che si sta abituando a trasferirsi altrove, perfino a Castelvolturno, quindi se l'agropontino respinge la domanda di servizi e di turismo c'è qualcosa che non funziona. Formia ha una enorme infrastruttura portuale non sfruttata, va integrata con Gaeta e fatta funzionare con diversificazione di offerta e domanda».
La seconda?
«A Latina c'è una industria agricola intensiva molto specialistica, possibile che se ne parli più all'estero che in Italia? va ridisegnata l'offerta per il mercato interno. Ci sono piattaforme nuove? Tiriamole fuori».
E le infrastrutture viarie?
«E' la terza questione. Sono stato a Pescara per un processo, per arrivarci ho impiegato due ore da Frosinone passando per Sora, vuol dire che già oggi in meno di tre ore si può andare dal Tirreno all'Adriatico. Allora, visto che questa è la parte più stretta dello Stivale, se investiamo qui con una dorsale a quattro corsie e una ferrovia diamo un senso e una centralità al Lazio meridionale».
Da questa campagna elettorale cosa ha imparato?
«Ho girato il collegio e le due province in lungo e in largo e ho capito che l'offerta sanitaria di emergenza è drammaticamente carente per le zone montane.Sarà assolutamente importante con la nuova Regione prevedere un programma sanitario di ruralità. Penso a una ambulanza fissa con due persone per quelle zone, così che tutti abbiano parità d'accesso a interventi emergenziali. E poi le risorse».
Cioé?
«Le due provincie sommate insieme arrivano a un milione di abitanti, tre volte il Molise, ma si accontentano di risorse minime, assurdo. Serve un federalismo evoluto, le risorse devono tornare sui territori. Su questo si misurerà la nuova classe dirigente, non sono arrivato qui per fare la normale amministrazione. Per questo serviranno regole chiare per scongiurare che i ricorsi al Tar blocchino gli appalti dei fondi Pnrr, solo così eviteremo di restituire quei fondi a Bruxelles».
Vittorio Buongiorno
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