Tor Lupara tra rabbia e dolore «Meno stranieri, più sicurezza»

Tor Lupara tra rabbia e dolore «Meno stranieri, più sicurezza»
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 05:55
LE REAZIONI
Stringono i pugni per la rabbia, riescono solo a piangere, poi, veloci, distolgono lo sguardo provando a scacciare via l'immagine di un papà e un bimbo che non ci sono più. Le mamme di Tor Lupara ieri erano sotto shock. Si sono ritrovate davanti alle scuole, spaventate, mentre in paese monta la rabbia contro la comunità romena. «Si ubriacano, fanno risse davanti ai bar ogni sera» dicono i residenti. «Ma l'uomo alla guida dell'auto che ha travolto Stefano e Cristian è risultato negativo all'alcol test» ribatte qualcuno.
MANIFESTAZIONE
Il dolore alimenta la protesta: verso gli stranieri, verso la prostituzione nelle strade, ma tanti in realtà si lamentano della scarsa sicurezza stradale. «Sono morti nella curva maledetta» si dispera una ragazzo al bar davanti alla concessionaria di auto della famiglia di Stefano in via di Monte Gentile. La chiamano la curva della Madonnella, perché c'è un'icona sacra, ma qualcuno ha le ha sfregiato il volto e sul muretto qualcuno ha tracciato il numero «666» «perché sono troppe le morti in quel punto maledetto di via Nomentana». Sul web serpeggia intanto l'idea di una manifestazione domani mattina in piazza Padre Pio. «Ma non siamo razzisti, non è contro i rumeni» continuano a ripetere le famiglie di Tor Lupara. «Quella strada è pericolosa, poco illuminata, stretta, vogliamo più sicurezza» le parole di tante mamme ieri fuori alla scuola Edoardo De Filippo. Il sindaco di Fonte Nuova, Fabio Cannella, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali.
I CONTROLLI
«Servono più controlli sulle strade – dicono i cittadini – continuiamo a contare le vittime su via Nomentana». La lista degli incidenti è lunghissima e racconta storie drammatiche: nello stesso punto il 28 settembre del 2004 morì un ventiquattrenne di Fonte Nuova, Fabio Febbi, che era rimasto in panne con il motorino e in suo aiuto arrivò il fratello per trainarlo, ma venne travolto da un'auto guidata da un uomo che scappò e si costituì dopo due giorni. «La comunità romena ben inserita nel tessuto sociale di Fonte Nuova - dice padre Bogdan, parroco della chiesa ortodossa di Fonte Nuova - La responsabilità eventuale di un singolo individuo, non può essere ricondotta a un'intera comunità». Rabbia per la mancanza di sicurezza, insofferenza verso quegli stranieri che macchiano la vita onesta di tanti altri, ma soprattutto solidarietà. Tutti ieri a Fonte Nuova avevano un unico pensiero: «Organizzare una colletta per la famiglia di Stefano e Cristian».
Morena Izzo
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