Incendio Fiumicino, nel caos spuntano i furbetti del taxi

Incendio Fiumicino, nel caos spuntano i furbetti del taxi
di Mirko Polisano
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Venerdì 8 Maggio 2015, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 15:44

L'occasione fa l'uomo furbo. Lo sa bene una hostess srilankese della compagnia Quatar che dalla stazione Termini per raggiungere l'aeroporto di Fiumicino è stata lasciata a Piramide e quei pochi chilometri di tratta le sono costati più di cinquanta euro. Nemmeno il traffico, le strade bloccate e lo scalo romano interdetto dall'incendio ha fermato i tassisti furbetti che, anzi, hanno approfittato della sospensione dei mezzi pubblici verso Fiumicino per imbarcare più turisti e clienti possibili. Poco importa delle difficoltà di arrivare al Leonardo da Vinci, quello che conta è che il tassametro continui a correre.

LE PROTESTE

«Sono qui da questa mattina - racconta Nanda, argentina che ha sperato di imbarcarsi per Buenos Aires- non so più che fare.

Se mi avessero informata avrei contattato direttamente la mia compagnia, così invece sono costretta a prendere un altro taxi per ritornare se non ci riproteggono presto su un altro volo». «Io ho accompagnato diversi clienti ieri mattina all'aeroporto - ammette un tassista - è vero era una bolgia e alcuni sono dovuti scendere per forza di cose alla prima rotonda». «Ci hanno pagato la corsa e hanno proseguito a piedi - ha aggiunto un collega - d'altronde non è colpa nostra né l'incendio né la chiusura delle strade». Alcuni, poi, si sono fermati a metà del percorso. Facendosi scudo del traffico in tilt hanno convinto il cliente a scendere in corsa. Tra i punti comodi suggeriti dai conducenti ci sono state la stazioni della Roma-Lido a ridosso della via del Mare, come Porta San Paolo e Magliana.

I TURISTI

Qui sarebbero stati lasciati alcuni turisti che con il trenino sono arrivati a Ostia. «Purtroppo - ha spiegato un tassista del Lido- per quei pochi che se ne approfittano ce ne sono tanti che hanno rinunciato a lavorare. Noi abbiamo avvisato tutti i nostri clienti che avevano le prenotazioni, anche se qualcuno ha voluto lo stesso essere accompagnato in aeroporto. Tra questi, un giovane che doveva andare in vacanza a tutti costi. Quasi ci aggrediva».

Intorno a mezzogiorno erano più di mille le persone sul marciapiede che porta ai terminal. La maggior parte di loro hanno pagato a peso d'ora la loro corsa verso l'aeroporto ancora in fumo. «Sapevo dell'incendio e che sarei andato incontro ad alcuni disagi - fa sapere Fabio che sarebbe dovuto decollare per Malta- ma speravo nella correttezza e nella professionalità. Tutto legale per carità, ma mi sento raggirato lo stesso».