Clan e colletti bianchi il business delle aste e la frode delle sanatorie

Clan e colletti bianchi il business delle aste e la frode delle sanatorie
2 Minuti di Lettura
Domenica 28 Novembre 2021, 05:01
L'ALLARME
Il meccanismo è semplice: acquistare all'asta un immobile abusivo a due soldi, sanarlo grazie alle opportunità offerte dalla legge e ricollocarlo sul mercato al doppio o il triplo del prezzo, rivendendolo magari proprio all'ex intestatario. Un meccanismo perfettamente legale che però starebbe facendo guadagnare milioni di euro alla criminalità organizzata soprattutto a Latina, che in questo modo ha l'opportunità di riciclare denaro sporco sfuggendo ai controlli dello Stato, magari attraverso intestazioni fittizie. Ad aprire un nuovo fronte sulla gestione immobiliare a Latina è il senatore Sandro Ruotolo, giornalista televisivo oggi parlamentare di Liberi e Uguali, con una interrogazione ai ministri dell'Interno e della Giustizia. Un nuovo sistema Latina, insomma, che affonda le sue radici nelle operazioni Don't touch, Arpalo e Ottobre Rosso, che hanno fatto emergere una struttura coesa composta da imprenditori, politici, dipendenti dello Stato infedeli e clan criminali. Nelle inchieste, oltre allo spaccio di droga, all'estorsione e ai furti, gli inquirenti avrebbero rilevato come il vero core business del clan risulterebbe essere quello degli investimenti immobiliari, inclusa l'acquisizione di terreni, case e capannoni industriali derivante dalla partecipazione alle aste fallimentari indette dal tribunale di Latina.
COME FUNZIONA IL SISTEMA
Latina, come altri Comuni del Lazio, in passato sono stati interessati da iniziative urbanistiche di privati tese a ottenere concessioni in sanatoria a seguito di acquisizioni immobiliari ottenute a prezzi molto bassi rispetto al mercato: ciò in conseguenza dei ribassi che si determinano anche nelle aste giudiziarie quando non vengono presentate offerte nei primi tentativi di vendita. La normativa attuale lascia infatti aperta la possibilità di ottenere la licenza in sanatoria per gli immobili venduti all'asta e altrimenti non sanabili. In altri casi le procedure attivate da creditori vengono condizionate dai professionisti che si offrono di assistere il creditore stesso, promettendo il pieno realizzo del prezzo stimato, salvo poi creare le condizioni per arrivare comunque alla vendita all'asta degli immobili a suo tempo pignorati.
IL CASO LATINA
È proprio il caso di Latina, dove è in corso una procedura esecutiva dal 1992 presso l'ufficio del giudice delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Latina e che interessa un'azienda agricola nelle cui adiacenze sono state costruite negli anni scorsi diverse costruzioni abusive. Esisterebbe un meccanismo di connessione tra procedure solo apparentemente separate: le procedure immobiliari esecutive attivate sottrarrebbero le proprietà agli ex intestatari, pur in presenza di proposte transattive. La sottrazione avverrebbe in forma legale e appetibile per i potenziali acquirenti grazie ai ribassi ottenuti nella procedura esecutiva. L'obiettivo iniziale sarebbe quello di ottenere licenze in sanatoria per immobili costruiti e ampliati al di fuori della norma e altrimenti insanabili. Una volta concluse queste fasi, i beni così espropriati a prezzi irrisori possono essere rivenduti con ingenti profitti o, addirittura, rivenduti agli stessi proprietari confiscati per mezzo di intestazioni fittizie. Una opportunità per la criminalità organizzata di ottenere ulteriori enormi vantaggi, riciclando denaro sporco. Ruotolo chiede ai ministri di adottare provvedimenti per garantire la massima trasparenza in un settore come quello immobiliare, notoriamente sensibile ai condizionamenti della criminalità organizzata.
Stefano Cortelletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA