A quasi 20 mesi dalla morte di Patrizio Benetti, avvenuta il 27 maggio 2013, c'è una prima verità processuale: l'inchiesta penale ha escluso responsabilità colpose dei medici. Ma presto si aprirà il contenzioso civile che potrebbe avere conclusioni diverse per la struttura sanitaria di Asolo.
Patrizio Benetti il 21 maggio 2013 entrò in ospedale per essere sottoposto a un intervento chirurgico per risolvere i problemi causati da una fistola e da un ascesso peritoneale. Una decisione che arrivò come conseguenza di due precedenti ricoveri (nel 2012) causati da forti dolori all'addome. In quell'occasione gli esami clinici evidenziarono le fistole ma i medici - denunciarono i genitori - decisero di non intervenire. Poi iniziò il calvario del 25enne. In pochi mesi perse 15 chili, apparendo sempre più debilitato. Ad aprile 2013 una colonscopia confermò la presenza di fistole e così i medici decisero di intervenire chirurgicamente. Pochi giorni l'operazione il 25enne morì.
Ora la famiglia vuole dimostrare in sede civile che l'intervento chirurgico venne "colposamente" rinviato, sottovalutando il quadro clinico del figlio. Un ritardo che compromise il fisico di Patrizio che, debilitato dalla perdita di peso, non riuscì a superare un'operazione di routine.