«Anticorpi contro il covid e contro le tensioni sociali»

«Anticorpi contro il covid e contro le tensioni sociali»
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Giovedì 3 Giugno 2021, 05:02
L'EVENTO
«Lasciarsi alle spalle un anno e mezzo di sofferenze e paure. Un obiettivo da raggiungere unicamente con un rinnovato protagonismo di tutti, nessuno escluso, perché ciascuno potrà anche soltanto con un diverso comportamento contribuire al bene comune». Così ieri mattina il prefetto di Latina Maurizio Falco all'apertura delle celebrazioni della Festa della Repubblica seguendo la linea dettata dal presidente Sergio Mattarella che per questo 75° anniversario ha voluto porre al centro il tema della pandemia Covid, dedicando un'attenzione particolare a chi ha avuto un ruolo nella gestione emergenziale, come la professoressa Miriam Lichtner, dirigente del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Goretti, e al dottor Antonio Sabatucci, responsabile del dipartimento Prevenzione della Asl pontina. Due camici bianchi in prima linea da circa 500 giorni diventati Cavalieri al merito della Repubblica.
La 75° festa della Repubblica ieri, nel capoluogo pontino, è andata in scena nel piazzale antistante il teatro della parrocchia San Francesco, adibito a centro vaccinale. Una location non casuale. L'hub, realizzato nel luogo di vita sociale e culturale, prestato alla campagna vaccinale anti-Covid ha assunto il ruolo simbolo della ripartenza. «Sono emozionato per questa scelta e di avere ricevuto una risposta affettuosa della cittadinanza - ha detto il prefetto - Nelle agorà fisiche che dobbiamo imparare a riconquistate con più cauta socialità, almeno in questo periodo di graduale ripresa, abbiamo davanti un compito impegnativo, che è quello di lasciarsi alle spalle un anno e mezzo di sofferenze e paure. Oggi si respira un'aria nuova ma malinconica per le tante, troppe, perdite e restrizioni. Al contempo si avverte con mano il riscatto da questa paura».
Il prefetto Falco ha quindi rivolto un ringraziamento alla prima linea sanitaria ancora impegnata soprattutto nella vaccinazione, alle forze dell'ordine e vigili del fuoco che vigilano sulla tranquillità sociale, ai militari che assistono la logistica e l'organizzazione delle operazioni di sicurezza sanitaria, al volontariato sempre pronto a correre al grido dei più vulnerabili, ai rappresentanti religiosi che rilanciano il messaggio della fede che consola e invita alla fiducia del domani. «Questo è impegno comune», ha concluso il prefetto ricordando il neo cavaliere luogotenente Erasmo Cornacchia, ricoverato allo Spallanzani per Covid. «A lui il pronto ritorno alla normalità, a lui come simbolo di nuova speranza».
Silvia Cavalli, direttore generale della Asl di Latina, ha voluto ricordare l'impegno dei cinquemila operatori che lavorano nell'azienda sanitaria pontina: «Professionisti che tutti i giorni si recano sul posto di lavoro per fornire quell'assistenza e quel supporto affinché le prestazioni siano erogate. Tutta la sanità è stata profondamente coinvolta in questa emergenza; tutti hanno operato con competenza e professionalità».
Anche il vescovo Mariano Crociata ha voluto sottolineare la dedizione degli uomini e delle donne delle istituzioni e in particolare della Asl nella gestione della pandemia, prima di soffermarsi sul significato di repubblica come cosa che appartiene a tutti: «Istituzioni, territorio, servizi, ambiente, cultura del nostro paese. Quando tutto ciò starà a cuore di ciascuno allora potrà iniziare un nuovo corso. I beni comuni hanno bisogno di essere sentiti e curati come i beni personali».
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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