A Borgo Sabotino sono sicuri: il morto non è di queste parti

A Borgo Sabotino sono sicuri: il morto non è di queste parti
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Gennaio 2021, 05:01
LE REAZIONI
Sconcerto a Latina, in località Borgo Sabotino, per il rinvenimento - l'altro ieri - dello scheletro umano avvenuto sulla spiaggia davanti al piazzale dei Navigatori. Il giallo sull'identità ha fatto subito tornare alla mente altre tragedie del passato e il caso del corpo dell'imprenditore 68enne di Terracina Valter Donà, disperso il 25 novembre 2018 nel corso d'acqua in cui sprofondò un tratto di Pontina, nel comune di Terracina, e mai più ritrovato. Un'ipotesi suggestiva quest'ultima, alimentata dal fatto che da queste parti non ci sono persone del posto che risultano scomparse, ha commentato Renzo Scalco, ex consigliere provinciale di Latina, frequentatore della zona. Questa mattina al borgo ha detto Scalco si è discusso molto di questa tragedia. Il corpo di Donà potrebbe essere finito in mare attraverso canali di Sabaudia o Terracina e quindi trasportato dalle correnti fin qui. Ma obiettivamente si tiene anche conto del fatto che lo scheletro è stato rinvenuto a poca distanza dalla foce del Mascarello, il canale delle Acque Alte, il cosiddetto canale Mussolini. Sono acque di una portata consistente che attraversano le campagne ma che provengono dalle colline. Il corpo, di chissà chi, forse uno straniero che nessuno cerca lontano dal Paese d'origine, potrebbe essere finito sulla spiaggia dopo essere stato trasportato per chilometri dalle acque del canale Mascarello. La macabra scoperta dell'altro ieri ha scosso, tra i tanti, il titolare di Space Time, il risto pub che si affaccia proprio sul tratto di arenile della zona di Foce Verde interessato dai rilievi della Polizia Scientifica: Ero sceso in spiaggia di mattina ha raccontato ieri il giovane imprenditore e proprio non avevo notato nulla, forse perché lo scheletro nascosto' da tanti altri detriti portati sulla sabbia a seguito del maltempo. Poi più tardi, dalle finestre della mia abitazione che si affacciano nella stessa direzione ho visto la Polizia e capito dai movimenti cosa era successo. Non me la sono sentita di scendere di nuovo in spiaggia. Sinceramente dalle foto che ho avuto modo di vedere non mi viene in mente nulla. Lo scheletro può essere arrivato fin qui dal canale Moscarello oppure da molto più lontano. Il mare restituisce sempre tutto, ha commentato amaramente Giovanni Delle Cave, titolare fino a poco tempo fa di un ristorante nella zona di Foce Verde. Questa tragedia mi ha fatto ricordare la drammatica scomparsa, nel 1986, del giovane Renato Savioli, ha aggiunto. Il ragazzo sparì nelle acque di Foce Verde, in mezzo ad un mare ingrossato e fu dichiarato disperso. Soltanto dopo tanti anni ha precisato Delle Cave - furono ritrovati un lembo della sua muta e alcune ossa umana. Oggi ci troviamo di fronte ad altri resti umani ha osservato Delle Cave -. Potrebbero appartenere a uno dei tanti romeni che usano pescare sulle sponde dei fiumi. Qualcuno potrebbe essere caduto accidentalmente in acqua e poi trascinato fino a mare. Noto il suo impegno, a livello nazionale nell' Associazione Europea Vittime della Strada, Delle Cave auspica comunque che lo scheletro rinvenuto l'altro ieri sulla spiaggia di Latina appartenga all'imprenditore Donà. Me lo auguro con tutto il cuore, perché solo in questo modo la famiglia potrà ritrovare un minimo di pace, ha concluso.
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA