Esperienza e professionalità, con lo sguardo sempre rivolto al futuro per il bene di un presente da curare. Con il Dottor Paolo Sbano, medico chirurgo specializzato in dermatologia e venereologia, due i temi da affrontare: si parla del trattamento delle cicatrici e della mappatura dei nei, temi importanti e sui quali la medicina moderna sta facendo dei passi in avanti in termini di cura e prevenzione.
CICATRICI DA GUARIRE
«Intanto vorrei chiarire - esordisce il dottor Sbano – che mediante i trattamenti laser è possibile ottenere un miglioramento per tutti i tipi di cicatrici, che siano esse chirurgiche, post incidente, post traumatiche, a seguito di una malattia o post acne. Nel nostro studio dermatologico innanzitutto consigliamo con cura tutti i prodotti ad uso domiciliare che servono al fine di ottenere un risultato eccellente, partendo da una consulenza cosmetologica per una visione olistica della problematica cicatrici. Poi, in casi selezionati, pratichiamo anche le procedure ad alta tecnologia, come i trattamenti laser». E qui si apre un mondo, perché ogni uomo o donna ha la sua storia, così come le sue cicatrici ed è per questo che a seconda delle caratteristiche del tessuto da trattare si sceglie poi la metodologia più consona: « Per le cicatrici ancora rosse ed infiammate spesso si inizia il trattamento con un laser vascolare, che è attratto dai vasi sanguigni, che permette di migliorare il colore della cicatrice e riportarlo a quello della pelle sana circostante». Di laser in laser, per il rimaneggiamento del tessuto cicatriziale, ecco che si passa al laser “frazionale”: «Con questo termine – spiega il dottor Sbano - intendiamo che l’energia emessa dal laser non viene applicata a tutta la superficie cutanea ma solo a piccoli punti di questa, permettendo tempi di recupero molto più brevi. Per il miglioramento della texture e dello spessore delle cicatrici usiamo una combinazione di un laser frazionale ablativo ed uno non ablativo: in pratica un’emissione di due laser contemporaneamente che permette miglioramenti con tempi più rapidi e con minor numero di sedute di trattamento rispetto all’uso di un singolo strumento laser per volta». Tutto ciò per quanto riguarda le cicatrici che definiremmo “fresche”, ma è possibile ottenere miglioramenti anche in cicatrici molto datate nel tempo? Anche per queste è possibile ottenere un miglioramento estetico utilizzando un laser “Q-switched”: «Anche questo in modalità frazionata – spiega il dottor Sbano – consente di avere risultati importanti nelle cicatrici oramai stabili da diversi anni. In pratica nella nostra struttura offriamo tutte le possibilità di trattamento laser per il miglioramento delle cicatrici in tutte le loro fasi evolutive. A seconda dello stato di maturazione della cicatrice intraprendiamo un percorso di trattamento che viene di volta in volta direzionato sulla base dei risultati ottenuti passando da uno strumento all’altro per ottenere alla fine sempre il miglior risultato per il paziente».
MAPPATURA DEI NEI
Si passa poi a un altro argomento delicato: la cosiddetta “mappatura dei nei” e l’impiego di un nuovo strumento che consente di fotografare e confrontare i nei alle visite di controllo in modo automatico: «Ci occupiamo da sempre di oncologia cutanea e prevenzione del melanoma. Per questo motivo – spiega il dottor Paolo Sbano – abbiamo deciso di investire. Normalmente la visita dei nei è basata su una valutazione diretta, con un dermatoscopio manuale (una lente di ingrandimento particolare) con cui il dermatologo controlla singolarmente ogni neo del paziente. Poi si passa, nella valutazione di nevi con aspetto irregolare, al video-dermatoscopio: che serve a catturare e salvare le immagini di questi nei su computer, così da poterli controllare nel tempo ed individuare possibili cambiamenti. Qui finisce una valutazione classica». Adesso, però, è possibile un nuovo strumento di “body scanning” che offre una visione più accurata nel normale tempo di visita: «Esattamente: il paziente viene posizionato su una piattaforma automatica – continua il dottor Sbano – che gira su se stessa e il paziente gira con essa. Un sistema di scanner fotografico riesce ad acquisire le foto dell’intera superficie del corpo e il computer associato allo scanner è in grado di analizzare in tempo reale tutti i nei presenti. Alla visita successiva, dopo aver eseguito nuovamente la scansione della superficie cutanea del paziente, lo strumento segnala automaticamente tutti i nei per i quali ha registrato un cambiamento o che non erano presenti rispetto alla visita precedente. A questo punto il medico andrà a controllare con maggiore attenzione i nei che lo strumento ha segnalato. Ovviamente questo è un esame molto più approfondito, una mappatura di tutta la superficie cutanea alla quale niente di nuovo o di modificato può sfuggire. Il tutto, inoltre, è fatto in modo molto veloce, perché l’intera scansione avviene in soli due minuti e ci permette di avere informazioni immediate. Una tecnologia di ultimissima generazione che può aiutare tantissimo in termini di prevenzione».
Per saperne di più vai su http://www.paolosbano.com/

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