“Città fortunata, invincibile ed eterna”: così lo storico Tito Livio, nei suoi Ab Urbe condita libri, definisce Roma. Non servono presentazioni, non servono elogi. Roma è la Città per eccellenza, la patria, Caput Mundi, la culla della civiltà e il cuore della cristianità cattolica, il punto cruciale dove magnificenza, gloria, (grande) bellezza e arte si incontrano in un modo unico e privilegiato. Mito assoluto caro non solo agli italiani, ma anche ai molti stranieri che le rendono omaggio nel corso dei loro grand tour. Di illustri innamorati, la Città Eterna ne vanta davvero molti: da Nikolaj Vasil'evič Gogol (“Non la mia patria, bensì la patria dell’anima mia ho veduto”), passando per Johann Wolfgang von Goethe che ne parla nel suo Viaggio in Italia, Rainer Maria Rilke, Henry James, Stendhal e Lord Byron (“Mia patria! Città dell’anima!”), solo per citarne alcuni.
Un patrimonio unico della storia nazionale al centro di Roma
Famosi in tutto il mondo i maestosi monumenti che costellano la città rendendola un vero e proprio museo a cielo aperto, oppure – per dirla alla Alberto Sordi – “un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi”. Tra i luoghi più iconici al centro della città eterna gioca un ruolo fondamentale l’Altare della Patria, nel cuore del Vittoriano. Decorato dallo scultore Angelo Zanelli (risultato vincitore di una gara entusiasmante e accanita), l’Altare della Patria dal 1921 accoglie la Tomba del Milite Ignoto per commemorare i caduti della Prima guerra mondiale.
Dal 28 marzo al 24 ottobre l’Altare della Patria è al centro di una importante campagna di restauro ad opera del VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia. Il restauro, diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, ha come primo obiettivo garantire la conservazione materiale del monumento, arrestando i fenomeni di degrado in atto e prevenendo i danni futuri attraverso un opportuno trattamento delle superfici. Il secondo obiettivo consiste nel restituire la piena leggibilità all’opera di Zanelli, fin nei dettagli, consentendone una piena comprensione critica. Il terzo e ultimo obiettivo è guadagnare una serie di conoscenze specifiche per ricostruire tecniche, metodi e fasi costruttive dell’opera.
«Abbiamo avviato in questi giorni il restauro dell’Altare della Patria. È la parte centrale del Vittoriano, il monumento a Vittorio Emanuele II primo re d’Italia, che sorge proprio al centro della città di Roma. I lavori sono concepiti come un cantiere aperto anche per mostrare a tutti quella che è un'eccellenza del nostro Paese: l'eccellenza del restauro. Cittadini e turisti potranno salire sui ponteggi grazie a visite guidate speciali, la prima è in programma per domenica 23 aprile (per prenotare è possibile cliccare qui), e potranno seguire il procedere dei lavori attraverso un Diario del restauro, pubblicato ogni settimana sul nostro sito vive.cultura.gov.it/it/restauro» dichiara Edith Gabrielli, direttrice del VIVE e direttore dei lavori di restauro.
L’arte di Angelo Zanelli, tra influenze classiche e gusto moderno
Il fregio scultoreo che decora l’Altare della Patria vede al centro la statua de La Dea Roma in un’edicola con il fondo di mosaico dorato. Ai lati si snodano due bassorilievi, entrambi concepiti come maestosi cortei: l’uno, sul lato occidentale, raffigura L’Amor patrio che pugna e vince, l’altro, sul lato orientale, Il Lavoro che edifica e feconda. Zanelli, originario della provincia di Brescia, si era formato nell’alveo del classicismo, per poi mutare il proprio linguaggio in chiave Liberty e simbolista. Questa particolare cifra stilistica gli consentì di coniugare la memoria dell’antico con alcune delle più avanzate tendenze internazionali. La Dea Roma, in particolare, mostra una spiccata sensibilità verso l’austriaco Gustav Klimt e la Secessione viennese.
Un restauro conservativo e attento al futuro del monumento
«Fin dal nostro insediamento abbiamo dedicato una cura particolare all’Altare della Patria e alla maestosa decorazione di Angelo Zanelli» dichiara Edith Gabrielli, direttrice del VIVE. «Lo abbiamo fatto nella piena condivisione dei valori che l’Altare della Patria ha rappresentato e ancor oggi rappresenta, ma anche perché crediamo fermamente nella qualità di Angelo Zanelli: si tratta di un artista di fama veramente internazionale, come dimostra la sua impresa per Cuba nel 1928, eppure per vari motivi alle volte dimenticato. Il restauro che abbiamo inaugurato rappresenta il primo passo di un’operazione di recupero critico più ampia ed articolata».
I lavori, eseguiti da Susanna Sarmati, muoveranno dalla disinfestazione della superficie da colonie di microorganismi con oli essenziali estratti da origano e timo. La rimozione dei depositi incoerenti, che non alterano la composizione chimica del materiale lapideo, sarà effettuata con aspiratori integrati, spazzole morbide e pennelli. Per le polveri sottili e quelle carboniose, si faranno lavaggi a bassa pressione con acqua deionizzata. Le superfici degradate della pietra saranno consolidate con l'applicazione di nano-silicati, al fine di ristabilire la compattezza del materiale lapideo, e riaderite le parti distaccate.
Verrà effettuata un'attenta revisione delle stuccature, rimuovendo quelle non più aderenti e colmando le lacune e le discontinuità presenti sulla superficie, così da uniformare la superficie e renderla più resistente agli agenti di degrado (inquinanti atmosferici, chimici e biologici, nonché infiltrazioni di acqua). Al termine del ciclo di interventi previsti, verranno applicati dei polisilossani per proteggere le superfici eccessivamente porose esposte agli agenti atmosferici, all'umidità da condensa o ai microrganismi animali e vegetali. Questo trattamento modificherà la tensione superficiale del sottofondo in modo tale che la pioggia non penetri nella superficie verticale, ma scorra su di essa.
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