I trecento alunni della scuola elementare del quartiere Sacida alla periferia nord-ovest di Anzio pronti ad essere trasferiti e redistribuiti in altri plessi scolastici del territorio nel caso si dovesse verificare una nuova emergenza sanitaria come quella della passata settimana quando il quartiere e la scuola furono invasi da un forte odore di ammoniaca e gas. Tanto da spingere il Comune ad evacuare alunni ed insegnanti, quattro dei quali lievemente intossicati, e a chiedere l’intervento di vigili del fuoco, Arpa Lazio e Asl.
Ad annunciare il possibile trasferimento degli alunni il sindaco Candido De Angelis durante i lavori dell’ultimo consiglio comunale rispondendo alle interrogazioni delle opposizioni che hanno sollevato nuovamente il problema della presenza della centrale biogas di via della Spadellata realizzata a duecento metri in linea d’aria dalla scuola e operativa da circa un anno. «Quella scuola sta in una zona industriale - ha detto il sindaco De Angelis - e siamo tutti d’accordo che la biogas non doveva esserci. Alla luce di quanto accaduto, la riflessione che facevamo è che al prossimo incidente la scuola sarà chiusa e gli alunni redistribuiti. E non è solo un problema legato alla vicinanza della scuola ad un impianto che si trovi a cento metri o un chilometro, considerato che, al momento, non è dato sapere se le emissioni odorigene rilevate la scorsa settimana fossero riconducibili alla centrale biogas, ai fertilizzanti dei campi, oppure agli altri impianti industriali della zona. Gli alunni vanno comunque tutelati in maniera prioritaria. Questo deve essere chiaro, anche se il sopralluogo di Arpa Lazio, vigili del fuoco e Asl al momento non ha rilevato criticità particolari.
Per questo motivo – ha ribadito il sindaco di Anzio – in caso di nuova emergenza stiamo pensando ad altre collocazioni per i 300 alunni che saranno distribuiti sul resto del territorio comunale; e comunque vogliamo ragionare anche sulla realizzazione di una nuova scuola in un’altra zona».