Infermiera muore a 55 anni, si era vaccinata contro il Covid qualche giorno prima. L'ospedale: «Nessuna correlazione». Esposto in Procura

Infermiera muore a 55 anni, si era vaccinata contro il Covid qualche giorno prima. L'ospedale: «Nessuna correlazione». Esposto in Procura
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Venerdì 12 Febbraio 2021, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 15:26

 VERONA - L'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar esclude qualsiasi correlazione tra il decesso di una propria dipendente, una infermiera 55enne, e il vaccino a cui la donna si era sottoposta. «In merito al decesso della nostra dipendente - scrive la direzione del nosocomio veronese - ad oggi non esiste nessun elemento che possa correlare la morte alla somministrazione del vaccino. A stabilire la causa del decesso sarà l'autopsia».

L'ospedale ribadisce la totale infondatezza delle accuse lanciate sui social da gruppi No-vax per la morte della donna 55 anni, avvenuta improvvisamente alcuni giorni dopo essersi sottoposta alla vaccinazione anti-Covid. «L'attività di vaccinazione dell'Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar - rileva la direzione - applica il piano vaccinale e regionale previsto per gli operatori delle strutture sanitarie garantendo a ciascuno la libertà di sottoporsi alla profilassi» «Per monitorare eventuali reazioni provocate dal vaccino, la Farmacia Ospedaliera del Sacro Cuore ha messo a punto uno studio di farmacovigilanza. Da una prima scrematura delle schede compilate dai dipendenti dopo la prima e la seconda somministrazione su 4mila dosi inoculate - spiega - sono state riscontrate sintomatologie già attese (emicrania, febbre, dolori muscolari, articolari, stanchezza, dolore nella zona di inoculazione) che si sono risolte in poche ore». Da piattaforme no-vax era stata lanciata anche l'ipotesi che altri dipendenti dell'ospedale avessero avuto gravi reazioni avverse: «contrariamente a quanto è stato diffuso - conclude la nota - nessun evento ha richiesto il ricovero in ospedale né tantomeno in terapia intensiva».

Un esposto è stato presentato oggi in Procura a Verona per accertare le cause che hanno portato al decesso dell'infermiera veronese 55enne, morta dopo aver la seconda dose del vaccino.

Il legale della famiglia della vittima, l'avv.Matteo Residori, ha anche annunciato che la prossima settimana presenterà una denuncia contro i gruppi no vax che, sul web, hanno sostenuto una correlazione tra la morte della donna, che lavorava all'ospedale di Negrar, e il vaccino. Sul primo esposto, il legale ha spiegato che l'azione è volta «ad accertare le cause che hanno portato alla morte della signora, che non aveva malattie conclamate di cui lei e i suoi familiari fossero a conoscenza. È già stato deciso di procedere ad un'autopsia, non su iniziativa della procura, all'ospedale Borgo Trento di Verona; ad oggi non si conosce ancora l'esito». Diversa l'azione contro i no vax: «persone - precisa Residori - che hanno diffuso sul social notizie non verificate, pubblicando anche il necrologio in disprezzo al dolore e alla sensibilità dei familiari i quali, peraltro, si dissociano fermamente dall'accostare la morte della loro cara con la somministrazione del vaccino. Perchè non c'è nulla di provato».

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