Vertenza Conad, cento esuberi da Auchan: arriva la comunicazione

Vertenza Conad, cento esuberi da Auchan: arriva la comunicazione
di Elisio Trevisan
3 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Gennaio 2020, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 11:30
MESTRE - Quasi metà dei dipendenti dell'iper Auchan all'Aev Terraglio è in esubero, 100 persone su 242, e per la maggior parte, il 90%, si tratta di donne, madri di famiglia e spesso part time con reddito minimo. Una nuova bomba sociale è esplosa, dunque, a Mestre, inaspettata perché per un anno il gruppo Conad che ha acquistato 23 punti vendita di Auchan in Veneto, non ha ipotizzato tagli così consistenti.
I NUMERI
E invece ieri mattina, 22 gennaio, al tavolo regionale con l'assessore Elena Donazzan e il dirigente Mattia Losego, che i Sindacati hanno ringraziato per aver portato allo scoperto i responsabili del Gruppo dopo un anno di notizie contraddittorie, la novità è stata sganciata come una bomba, anche se il Gruppo aveva già detto che le dimensioni della struttura dentro il centro Le Porte è troppo grande per lo standard Conad. L'incontro era iniziato apparentemente su una buona strada perché la stima dei vertici di Margherita Distribuzione, la nuova ragione sociale che dallo scorso ottobre riunisce tutte le attività che in Italia facevano capo ad Auchan, ha fatto scendere i 300 esuberi veneti a 120, «ma giusto ieri al Sindacato nazionale è arrivata la lettera con la richiesta di apertura della mobilità anche per Vicenza che, già così, aggiungendo Padova e Mestre, porta a 147 il numero degli esuberi - commenta Maurizia Rizzo segretario generale della Fisascat-Cisl regionale - Anche quelle di stamattina (ieri ndr.) sono insomma notizie che non sappiamo se considerare affidabili». Dopo la buona nuova, le cattive: durante il confronto Conad ha detto che vuole chiudere entro aprile, e non giugno, la trattativa per cedere i punti vendita che non terrà per sè.
TEMPI STRETTI
Prima di giugno, dunque, per molti lavoratori come minimo si prospetta lo spostamento in altri negozi: dei 23 punti vendita acquistati da Auchan nel Veneto, 14 entreranno nella rete Conad e i restanti 9 dovranno essere trasferiti ad altre società (per qualcuno il contratto è già stato stipulato). «Ci hanno detto che nessuno dei 23 centri verrà chiuso - continua Rizzo -. E dopo tre ore di discussione hanno comunicato il destino di Mestre, tanto che ho chiesto se una sparata del genere fosse un modo per ottenere più ammortizzatori sociali possibili giocando sulla pelle dei lavoratori, perché in questo caso devono mettere sul piatto l'intero piano industriale, quello vero».
Il Comune di Venezia, tramite l'assessore alle Politiche sociali e allo Sviluppo economico Simone Venturini, ha fatto sapere che convocherà quanto prima una riunione con tutti i soggetti coinvolti, anche perché ora appare chiaro che il problema più grosso è a Mestre: il modello Conad è più incentrato sui negozi di prossimità al massimo da 600 o 700 metri quadrati, e i 1500 metri quadrati della struttura dentro al centro Le Porte sono troppi, quindi chiuderanno il primo piano e ridurranno anche gli spazi al piano terra. Intanto Venturini è tornato a scrivere al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli chiedendogli di riconvocare il Tavolo romano sulla vicenda Conad, richiesta che aveva già avanzato il 20 dicembre scorso senza ottenere risposta.
I vertici di Conad ieri hanno affermato che gli esuberi non significano licenziamenti ma soluzioni alternative come pensionamenti volontari per le persone con più anzianità, trasferimenti in altre realtà Conad o della rete Conad e nei negozi ex Auchan che verranno ceduti a terzi. I Sindacati, però, sono molto preoccupati perché il balletto di cifre e notizie contraddittorie che si susseguono da quando un anno fa Conad ha speso un miliardo di euro per acquistare tutti i punti vendita Auchan in Italia non permette di essere fiduciosi.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA