Tragedia di Jesolo. Riccardo, il lavoro e il calcio. Poi l'amore con Giorgia

Riccardo Laugeni, uno dei ragazzi morti nell'incidente di Jesolo il 14 luglio 2019
di Fabrizio Cibin
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Lunedì 15 Luglio 2019, 15:31

Riccardo Laugeni, uno dei quattro giovani tragicamente deceduti nell'incidente di Jesolo. Ventidue anni, era il primogenito del Luogotenente Marco Laugeni, vice comandante della stazione dei Carabinieri di San Donà di Piave. Dopo avere seguito il percorso formativo al Centro Professionale Don Bosco, aveva trovato lavoro al negozio Calvin Klein, all'interno del McArthurGlen, l'outlet di Noventa di Piave. Da un paio di mesi lavorava come operaio in una ditta di impianti elettrici per frigoriferi di Marghera. Era fidanzato con Giorgia Diral, la giovane di Musile unica sopravvissuta dell'immane tragedia. Aveva giocato a calcio nel Musile: un terzino, all'occorrenza anche centrale, molto promettente. Amante del calcio, era tifoso del Venezia e andava spesso a vedere la partita al  Penzo, con la Curva Sud, che ha espresso il suo dolore e la vicinanza alla famiglia. Così hanno fatto i Caimani, del Sandonà Calcio.
DOLORE SOCIALTanti i commenti consegnati ai social, da parte di amici e conoscenti. «Non riesco ancora a crederci è il pensiero di Francesco sarebbero infinite le parole per raccontare tutto quello che abbiamo fatto insieme. Fin da bambini non riuscivamo a stare un giorno senza vederci. Sei stato la mia anima gemella e anche se ci siamo persi negli ultimi anni, rimarrai sempre il nostro sbirro. Non te ne andrai mai, sarai sempre nel mio cuore e in quello di tutti. Grazie di tutto Riky: non è un addio ma un arrivederci. Fratello mio riposa in pace». «Ed ora... bisogna andare avanti... bisogna affrontare la vita a testa alta come dicevi tu... La vita è proprio ingiusta, se ne vanno sempre i migliori... Figli di carabinieri si nasce non si diventa!», aggiunge Federico.
Il papà Marco era giunto a San Donà nel 1989; solo una parentesi a Mestre di cinque anni, a metà degli anni Novanta, e poi il ritorno in riva al Piave. La mamma Romina presta servizio volontario al bar dell'oratorio Don Bosco. Riccardo lascia anche la sorella più piccola, Ilaria, di 17 anni. «Mancherai a tutti - è il commento di un'amica -, persone come te è raro trovarne. Riposa in pace brother Riccardo, te insieme a tutti gli altri. Prima o poi ci vedremo lassù per bere l'ultima».
Fabrizio Cibin
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