VENEZIA - Ha sfornato le sue rosette fatte a mano per 70 anni nel cuore di Venezia, imparando sin da bambino l'arte del panettiere dal padre Giovanni e dal nonno prima di lui.
È scomparso in questi giorni Giuliano Gaio, 80anni, da tutti conosciuto come Nano el forner. Nano era uno dei più vecchi fornai di Venezia. Il suo negozio, a Dorsoduro, poco distante dalla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, fondato dal nonno e la cui tradizione è stata tramandata di padre in figlio, era un punto di riferimento per residenti ma anche per gli studenti che si rifornivano di panini freschi, ottime le brioches, il pane della tradizione veneziana ma anche le crostatine.
Giuliano aveva iniziato a cuocere il pane quando il forno del negozio, oramai centenario, era alimentato ancora a carbone e lui, da giovane apprendista era destinato a pulirlo con fatica ogni giorno, per poi passare alla legna e infine al gas. La morbida rosetta fatta a mano era però il suo fiore all'occhiello ed è restata inimitabile negli anni.
«Aveva iniziato a lavorare in panificio fin da piccolo ricorda il figlio Fabio che prosegue l'attività di famiglia da oltre 30 anni affiancando il padre, mio nonno Giuseppe.
Giuliano Nano lascia la moglie Alba ed i figli Alessandro, Fabio e Sabrina. I funerali saranno celebrati lunedì alle 10.30 nella chiesa di San Nicolò dei Mendicoli. La salma arriverà dall'obitorio dell'ospedale civile dell'Angelo di Mestre e dopo il rito funebre sarà accompagnata per la sepoltura nel cimitero di Mestre.