Laura uccisa dal Covid a 3 anni: è la prima vittima veneta in età pediatrica. Era figlia unica

Ospedale di Padova
di Lorenzo Mayer
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Venerdì 31 Dicembre 2021, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 09:29

VENEZIA - Il Lido è in lutto per la morte di Laura, una bimba di 3 anni, di origine moldava ma residente nell'isola, già affetta da un tumore ma stroncata dal Covid, primo paziente in età pediatrica nel Veneto morto per il virus che fa salire a 35 il numero delle vittime del virus in età pediatrica in Italia. Il decesso risale a qualche giorno fa nel reparto di Pediatria dell'ospedale di Padova, la notte di Natale, ma la notizia è trapelata solo ieri, durante il consueto punto stampa del governatore del Veneto Luca Zaia a Marghera. Immediatamente la notizia si è suffusa al Lido, dove vive la famiglia. La bimba, figlia unica, era stata battezzata, poco dopo la nascita, nella parrocchia ortodossa di Marghera, nella chiesa intitolata agli Arcangeli Michele e Gabriele.

PADRE DIMITRI

Era stato padre Dimitri ad amministrare il sacramento, lo stesso che, in queste ore, conoscendo molto bene la famiglia, ha cercato di portare il suo conforto ai genitori.

Tutta la comunità moldava di Venezia si è stretta attorno alla famiglia che però si è chiusa in un comprensibile riserbo, chiedendo di non parlare con nessuno in questo momento di grande dolore. Il papà lavora nel settore dell'edilizia, mentre la mamma è impiegata nel settore delle pulizie. E' stato deciso che i funerali, con rito ortodosso, verranno celebrati al Lido, chiedendo ospitalità probabilmente a una chiesa cattolica.

BATTEZZATA A MARGHERA

Perché qui ha vissuto la bambina nata nel 2018. La data sarà decisa nelle prossime ore e comunque la cerimonia non sarà prima della prossima settimana. E' prevista una grande partecipazione anche dalla terraferma. Una famiglia umile, di grandi lavoratori, che però ha fatto di tutto per la bimba, nonostante fin dai primi giorni di vita, era chiaro che avrebbe dovuto affrontare una malattia gravissima che difficilmente dà chance di sopravvivenza.

FIGLIA UNICA

Era figlia unica. La famiglia è stata un esempio, anche nella sofferenza. Conduceva una vita molto riservata dividendosi tra il lavoro e l'impegno di seguire la bimba nel suo percorso che comportava lunghi ricoveri ospedalieri e pochi momenti di serenità. La piccola non riusciva a deambulare, e nemmeno a dire qualche parola, ma è stato, comunque una lezione di vita per chi ha avuto modo di incontrarla. Il Covid ha dato il colpo di grazia a un fisico e una situazione clinica già gravemente debilitata.

UNA COMUNITÀ SCOSSA

«Siamo tutti molto scossi - racconta padre Dimitri - sapevamo che la bambina aveva una malattia gravissima, ma ciò nonostante la famiglia non ha mai smesso di sperare e di provare tutte le cure possibili per farla stare meglio, nel poco tempo che aveva. Una famiglia umile, normale, esempio di forza e attaccamento. Sono felice di averla battezzata, anche se già tre anni fa, i segni di sofferenza erano evidenti. Quanto accaduto deve far riflettere noi adulti sul senso della vita e su come impegniamo, nella vita di tutti i giorni, il tempo a disposizione che è sempre un dono. La comunità moldava si mobilità per stare vicina a una famiglia così duramente provata. Ma anche tutta l'isola ha manifestato profondo cordoglio e in tanti hanno annunciato la volontà di mettere in piedi alcune iniziative di solidarietà per onorare la memoria di una vita sfortunata, strappata in tenerissima età dal virus. Le modalità di una raccolta fondi saranno comunicate nei prossimi giorni.
 

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