MESTRE - Al Fisco dichiarava un reddito di 13 mila euro, ma la Guardia di Finanza ha scoperto che aveva disposizione una Ferrari 360, una Mercedes SL 350 e due immobili a Quarto d'Altino, mentre al Casinò di Venezia si era giocato più di 400 mila euro.
Un imprenditore cinese di 45 anni, formalmente residente a Firenze ma domiciliato a Quarto d'Altino, impegnato nell'import-export di articoli di pelletetria, è finito sotto processo per evasione fiscale in relazione alla dichiarazione dei redditi presentata per l'anno 2010. Ieri, al palazzo di Giustizia di piazzale Roma, si è celebrata un'udienza del processo penale che è stata però rinviata in quanto il reato si prescriverà nel prossimo mese di settembre e non vi è la possibilità di emettere sentenza prima di quella data. Nel capo d'imputazione contestato dalla Procura, all'imprenditore cinese, assistito dall'avvocato Simone Zancani, viene contestato di aver evaso le imposte sui redditi per l'ingente importo di quasi 188 mila euro in un solo anno.
ACCERTAMENTI FISCALI
Gli accertamenti a carico del quarantacinquenne avevano inizialmente coinvolto le aziende del suo nucleo familiare e avevano riguardato anche alcune precedenti annualità, le cui contestazioni si sono prescritte, risultando dunque non perseguibili, prima di arrivare al processo.
PASSIONE PER IL GIOCO
Ascoltato dai finanzieri, il quarantacinquenne aveva confessato la sua passione per il Casinò, e così l'accertamento fu esteso alla Casa da gioco veneziana, la quale ha comunicato agli investigatori la presenza di numerosi assegni cambiati dall'imprenditore cinese nel corso di una trentina di occasioni, per un ammontare complessivo superiore ai 400 mila euro. Denaro da lui giocato, che le Fiamme Gialle hanno considerato provento di evasione fiscale. Il Casinò ha riferito di una sola occasione in cui consegnò un assegno di 10 mila euro all'imprenditore, ma altre vincite potrebbero essere state riscosse in contanti.