Luca Zaia in diretta oggi: «1.043 nuovi contagi, il modello ne prevedeva 1.500». Il caso Grafica Veneta: «Fatti gravissimi, ma i processi si fanno in tribunale»

Luca Zaia in diretta oggi
di Beatrice Mani
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Venerdì 30 Luglio 2021, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 10:04

Luca Zaia in diretta oggi, venerdì 30 luglio 2021, per le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto. I contagi continuano a crescere e la quarta ondata dell'epidemia è ormai attiva in tutto il Nordest, tuttavia la situazione ospedaliera rimane sotto controllo. Dato non trascurabile, dato che proprio oggi si decidono i colori delle regioni e l'incidenza dei ricoveri è uno dei parametri tenuti maggiormente in considerazione per stabilire eventuali cambi e relative restrizioni. Difatti i dati del Veneto fanno ben sperare: l'RT è a 1.97, l'incidenza è di 81 casi su 100mila, l'occupazione dei posti letto in ospedale è del 2%, sia in area non critica che in terapia intensiva.

Oltre al virus nella conferenza di oggi Zaia ha chiarito la sua posizione sul caso che ha travolto Fabio Franceschi, presidente di Grafica Veneta, l'azienda tipografica di Trebaseleghe coinvolta in un'indagine su caporalato ai danni di alcuni lavoratori pakistani che lavoravano per una cooperativa in subappalto: in estrema sintesi il presidente della Regione ha condannato i fatti - «Penso che siano non gravi, ma gravissimi. Penso che il racconto di una persona trovata lungo una strada con le braccia legate picchiata e poi di altri che hanno subito la stessa roba meriti assolutamente giustizia» - ma ha anche precisato l'importanza di non fare processi sommari: «I processi si celebrano nei tribunali, non in strada e tanto meno nei giornali». Dopodiché il governatore ha voluto nuovamente sottolineare la genuinità e l'importanza della donazioen che l'imprenditore di Grafica Veneta fece alla Regione in piena pandemia: «Io - ha aggiunto Zaia - posso solo parlar bene di Fabio Franceschi e della sua azienda, per come l'ho conosciuto e per come la conosco. Non faccio l'avvocato difensore perché non é il mio ruolo, però non posso neanche accettare di vedere commenti che vanno a riesumare un atto di assoluta pura donazione che lui ha voluto fare. Franceschi ha avuto l'intuizione di utilizzare il tessuto non tessuto, ha realizzato delle mascherine di comunità previste da un articolo di legge fatto dal governo Conte 2, e ce le ha letteralmente regalate, 13 milioni di pezzi».

Tornando invece al virus, prosegue la campagna vaccinale, ieri il numero delle dosi somministrate è arrivato a 5.402.931 in Veneto e 1.322.880 in Friuli Venezia Giulia. E dell'ipotesi di una terza dose di vaccino ai veneti ha parlato di nuovo il governatore: «Vedo che il mondo scientifico ha già iniziato il suo valzer estivo; si chiudano in una stanza, facciano un conclave, decidano e ci dicano se dobbiamo fare la terza dose oppure no. Che non venga fuori che la politica decide delle dosi». Un affresco sulla situazione delle varianti nel nostro territorio lo ha invece tratteggiato l'ospite di oggi della conferenza stampa la dottoressa Antonia Ricci, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: il dato principale che emerge è che la variante Delta è oramai preponderante

Zaia in diretta oggi

Covid Veneto, il bollettino di oggi

Tamponi molecolari fatti ad oggi 5milioni 989mila, test rapidi 5milioni 725mila. Incidenza 2,47%. I nuovi positivi nelle ultime 24 ore sono stati 1.043 («il modello ci proiettava a 1500 questa settimana», ha rivelato Zaia). Il totale dei ricoverati in ospedale è 156 di pazienti (-9), 17 in terapia intensiva (-1), 139 in area non critica (-8). 11.927 sono le persone in isolamento oggi. Nessuna vittima nelle ultime 24 ore.

I parametri del Veneto

Questa settimana l'RT del Veneto è a 1.97, l'incidenza è di 81 casi su 100mila, l'occupazione dei posti letto in ospedale è del 2%, sia in area non critica che in terapia intensiva.

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Il virus in Veneto

«Se fossimo a febbraio o marzo 2020, senza vaccinati, avremmo 700 posti letto occupati negli ospedali - ha puntualizzato Zaia -. L'ondata in corso oggi ha caratteristiche del tutto anomale rispetto alle precedenti. In primo luogo i tassi di ospedalizzazione sono bassi, il rapporto tra contagiati e ospedalizzati non è in linea su quanto accaduto con la pandemia fino ad oggi. In secondo luogo la quantità importante di asintomatici di questa quarta ondata è da tenere di conto. Inoltre il substrato nel quale si diffonde l'infezione è più disinfettato di prima». Dati alla mano, Zaia ha evidenziato quanto la vaccinazione abbia contenuto il diffondersi del virus: «In una settimana abbiamo avuto 4.157 casi (si parla della settimana dal 22 al 28 luglio scorso) dei quali non vaccinati 2.821, 510 vaccinati parziali, vaccinati completi 825. In terapia intensiva è finito un vaccinato, 15 non erano vaccinati. In area non critica 26 vaccinati, 101 non vaccinati. Dove non c'è vaccino il virus mette radici. Secondo concetto: dove c'è il vaccino ci sono meno complicazioni».

Assembramenti: mascherina anche all'aperto

«Ne verremo fuori, ma dobbiamo fare attenzione agli assembramenti, anche all'esterno in caso di assembramento occorre mettere la mascherina - ha ricordato ancora Zaia -.

Il vaccino è stato il cambio di passo di tutta questa vicenda, sarebbe impensabile pensare di chiudere ancora. Ad ottobre avremo almeno 82% della popolazione veneta che avrà avuto almeno una dose di vaccino». 

Le varianti del virus in Veneto

Ne ha parlato la dottoressa Antonia Ricci, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. «A luglio in Veneto si sarebbero dovuti sequenziare 145 campioni (e ne sono stati fatti 144, uno non era sequenziabile): 140 appartenevano alla variante Delta (una prevalenza superiore al 97%), 3 campioni appartenevano alla variante Alfa (quella inglese), un ultimo campione apparteneva alla variante Colombiana. Impressionante l'assoluta rapidità con la quale la variante Delta ha soppiantato tutte le altre, io stessa speravo in un progresso più lento, e invece non è andata così. Per me questo è il terzo virus con il quale abbiamo a che fare durante questa epidemia, il primo è stato quello di Whan, soppiantato da nuove varianti, e in particolare in inverno da quella inglese e che ha sostenuto la seconda ondata (da ottobre 2020 ad aprile 2021), oggi siamo alla terza ondata, qualcuno la chiama la quarta». La dottoressa Ricci ha voluto ribadire l'importanza dei vaccini: «La vaccinazione completa riduce moltissimo la possibilità di contagiarsi, su 100 persone vaccinate 20 si possono infettare, ma per i non vaccinati la probabilità di contagiarsi è molto, molto più alta. Questo virus si diffonde facilmente, anche all'aperto se ci sono degli assembramenti, e sempre anche al chiuso. Altre varianti preoccupanti non ne vediamo in Veneto in questo momento, la protagonista, mettiamola così, è sicuramente la Delta».

Il virus ha una vita di due anni, lo dichiarò Palù, siamo alla fine di questo Coronavirus o le varianti ne allungano la vita? «Da una parte è vero che ci sono andamenti ciclici, ma è anche vero che questi virus che sono capaci di mutare - si pensi solo al virus dell'influenza - e restano. E' vero che i virus tendono ad adattarsi, a creare un equilibrio con il loro ospite, passando da una fase epidemica a una endemica, creando una convivenza, a questo i virologi probabilmente si riferiscono. E ci stiamo arrivando a questa situazione di equilibrio, anche grazie alla vaccinazione. Se avessimo aspettato l'immunità naturale avremmo avuto molto più tempo e moltissime vittime in più».

Il caso Franceschi e Grafica Veneta

L'imprenditore Franceschi regalò alla Regione 13 milioni di mascherine nel periodo peggiore della prima pandemia Covid, adesso è sotto accusa per sfruttamento di alcuni operai pakistani nell'azienda Grafica Veneta. Cosa pensa Zaia di questa vicenda? «Innanzitutto io non ho visto nessun atto ufficiale, penso che i fatti siano non gravi, gravissimi. Dopodiché i processi si celebrano nei tribunali, non in strada e neppure nei giornali. Io posso parlare solo bene di Franceschi e della sua azienda per come lo conosco. E non posso vedere commenti che vanno a riesumare in questo contesto un atto di generosità fatto in emergenza (ossia la donazione delle mascherine). Vi ricordo che all'epoca le mascherine non si trovavano e venivano vendute a cifre molto alte. Ieri dalla replica di Franceschi ho scoperto che si parla di un'azienda con 600 operai fissi, che vengono remunerati con 26 milioni di euro all'anno; la cooperativa della quale si parla è stata assoldata a far dei lavori con un appalto per 267.000 euro, cioè lo 0,01% degli stipendi pagati in quell'azienda. Credo che chi ha sbagliato debba pagare, indubbiamente. Ma anche per il danno di immagine che viene fatto (per quanto Zaia abbia precisato che la Regione non ha intenzione di procedere in questo senso): sembra che qua ci sia una sorta di regime di schiavitù, che tutti i nostri imprenditori siano lazzaroni, no, non ci sto. Chi sbaglia paga, Franchesci e l'azienda chiariranno la loro posizione in tribunale. Se Franceschi venisse qua e mi rioffrisse le mascherine, io verrei qua e riprenderei nuovamente le mascherine, sia chiaro». Il caporalato? «Noi dobbiamo combatterlo senza se e senza ma. La dignità umana deve essere rispettata, ma non generalizzerei, per rispetto anche delle tante persone perbene».

Terza dose del vaccino in Veneto?

«Dobbiamo avere basi scientifiche per decidere: facciano un conclave e decidano gli esperti se farci fare una terza dose oppure no. Devono dirci quanto durano le coperture anticorpali, se i guariti debbano o meno farsi il vaccino», ha commentato il presidente Zaia.

Sono state 45.576 le dosi dosi di vaccino anti-Covid somministrate ieri in Veneto, per un totale che dall'inizio della campagna raggiunge 5.432.219, il 95,7% delle forniture in regione. Lo riferisce il report della Regione. Le persone che hanno già completato il richiamo sono 2.545.029, pari al 52,4% della popolazione residente, mentre sono 2.978.851 (61,4%) quelle che hanno ricevuto almeno una dose.

IL REPORT DETTAGLIATO DELLE VACCINAZIONI IN VENTO - SCARICA IL PDF

Rientro a scuola a settembre: no alla Dad

Occhi puntati su settembre e sul ritorno in classe: la Dad, per il governatore, è un'esperienza da non ripetere. «Le misure sulla scuola non sono nostra competenza, sono a indirizzo nazionale. Ci sono giovani che accedono alla vaccinazione, ma è una scelta libera e volontaria. Noi ci stiamo attrezzando affinché la scuola apra in presenza, facciamo appello agli irriducibili fra gli operatori affinché valutino di vaccinarsi. Poi misureremo il grado di circolazione del virus negli istituti con i tamponi nelle scuole», ha ribadito Zaia.

«E' arrivato un documento del ministro Bianchi questa settimana - ha spiegato successivamente l'assessore regionale Lanzarin -. Con le altre Regioni ci siamo presi una settimana per entrare un po' più nel merito e analizzarlo: mercoledì verrà presentato nella Conferenza delle Regioni. Questo testo raccomanda la vaccinazione ma non tocca l'obbligatorietà e riconferma le misure di prevenzione del contagio da adottare a scuola».

No mask, no vax, no green pass

Nella Lega c'è una forte discussione, con posizioni anche opposte, in merito a mascherine, vaccini , green pass, non c'è troppa ambiguità? «Il dibattito è il sale della democrazia - ha commentato Zaia -. In questo partito non c'è una dittatura che impone il pensiero unico. Io non trovo trascendentale il dibattito sull'obbligatorietà o meno. Dopodiché l'evidenza scientifica ci deve portare a decidere, e io sono un sostenitore della volontarietà della vaccinazione. Io tendo sempre una mano anche a chi pensa che il virus non esista, non abbiamo bisogno di un conflitto fra Guelfi e Ghibellini». E i leghisti scesi in piazza per manifestare? «La libertà di manifestare è una libertà costituzionale, il problema non sono le manifestazioni ma alcuni contenuti che si diffondono fra la popolazione».

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Il nodo A22

Domani scade la concessione della A22. «Ho sentito il presidente Kompatscher. L'emendamento Cav è un successo per il quale abbiamo lavorato 5 anni, oggi il Veneto è l'unica regione in Italia che può partecipare all'acquisizione di nuove tratte autostradali prevalentemente in Veneto». Zaia non ha voluto rivelare altro.

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