Giovanni ucciso da un malore a 55 anni in discoteca: sembrava dormisse sui divanetti

Il locale notturno dove si è consumata la tragedia
di Maria Elena Pattaro
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 10:16

CAVASO DEL TOMBA - Doveva essere una serata di svago in compagnia di un amico, all'Oasi Club di Caniezza di Cavaso del Tomba. Invece si è conclusa con il più tragico degli epiloghi. Giovanni Busatta, 55 anni, di Marostica (Vicenza), è stato stroncato da un malore sui divanetti del locale notturno. Per lui non c'è stato nulla da fare: inutili i tentativi di rianimazione sia da parte del titolare dell'Oasi che dei sanitari del Suem 118. Il cuore del 55enne aveva ormai smesso di battere. Erano da poco passate le 4 della notte tra sabato e domenica.

«SEMBRAVA DORMISSE»

«Non riesco a togliermi quella scena dalla testa - racconta il gestore del locale di via Strade Nove, ancora scosso -. Era seduto sul divanetto, sembrava dormisse: a volte capita che i clienti prendano sono. Invece era morto». Busatta, residente nel Vicentino si era dato appuntamento a Bassano del Grappa con un amico poi insieme avevano deciso di spostarsi nella Marca. «Sono arrivati dopo la mezzanotte. Abbiamo scambiato due parole all'ingresso. Giovanni lo vedevo un paio di volte l'anno. Era un tipo allegro - racconta il titolare -. Abbiamo chiacchierato del più e del meno, commentando l'auto nuova del suo amico e il caro bollette. Lui diceva che viveva da solo e gli bastava vivere ancora un po' di anni serenamente.

Invece il destino se l'è portato via». «Ha ordinato un caffè e dell'acqua - prosegue il barista -. Verso le 4 era seduto sui divanetti: sembrava dormisse». Invece era morto. Vedendo che non riapriva gli occhi, gli altri presenti si sono preoccupati. E non appena si sono accorti che il 55enne non respirava più, hanno chiamato i soccorsi.

I SOCCORSI

L'operatore del Suem 118 di Crespano li ha guidati al telefono sulle manovre di rianimazione da eseguire. «Non avevo mai fatto un massaggio cardiaco in vita mia - ammette il titolare 63enne -. Seguivo le istruzioni ma lui non ha mai ripreso il battito». Tutto inutile: per Busatta ormai non si poteva fare più nulla. Al medico del Suem non è rimasto altro che constatarne il decesso. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia di carabinieri mentre la salma è stata rimossa dalla Protezione civile di Montebelluna e trasferita nell'obitorio dell'ospedale cittadino. La Procura di Treviso, informata del decesso, ha già messo la salma a disposizione dei familiari. «Sono davvero molto scosso e dispiaciuto. In tanti anni non mi era mai successa una cosa del genere. Non ho più chiuso occhio e non riesco a togliermi dalla testa quella scena».
 

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