Dai Braidic agli Hudorovich la lunga caccia ai tesori illeciti dei clan Rom

I controlli della Guardia di Finanza
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Domenica 20 Giugno 2021, 05:09 - Ultimo aggiornamento: 17:25

PAESE - Quello scattato ieri, sabato 19 giugno, nei confronti di Roberto Braidic non è il primo sequestro disposto dalla Procura in applicazione del Codice antimafia nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi e che pur non avendo nulla a che fare con la criminalità organizzata hanno accumulato enormi patrimoni in modo sospetto. Nel 2016 anche la famiglia Hudorovich si vide sequestrare una villa da 170mila euro a Paese e un terreno a Quinto oltre a 102mila euro di beni tra auto e denaro.

L'OPERAZIONE
Cinque anni fa, come in questi giorni, emersero dalle indagini delle Fiamme gialle trevigiane i numerosi possedimenti della nota famiglia di etnia Rom, concentrati in particolare nella zona tra Paese e Quinto. Il tribunale dispose inizialmente di apporre i sigilli a 14 auto (per un valore complessivo di 86mila euro) e ad altri 16mila euro in denaro nella disponibilità di alcuni membri della famiglia.

Anch'essi infatti pur non avendo mai dichiarato redditi e senza aver mai avuto occupazioni ufficiali, risultavano possedere veicoli, terreni e immobili. E dopo la convalida della prima tranche di sequestri arrivò anche la seconda. A essere requisite furono una villa in via Liberazione a Paese, del valore di 170mila euro, di proprietà di Devid Hudorovich, e un terreno agricolo a Quinto che era invece di Ercole Hudorovich. Dall'ordinanza si salvarono un secondo terreno e le abitazioni abusive costruite a Paese in via Castellana perché acquistate nel 1986, cioè in epoca antecedente a quella che aveva riguardato le indagini patrimoniali effettuate dalla Guardia di finanza.

LE MOTIVAZIONI
Anche in quel caso a finire nel mirino della Procura sono stati i beni che secondo l'accusa sarebbero stati accumulati illecitamente dagli Hudorovich grazie soprattutto a una serie di truffe, una delle quali venne documentata in un servizio andato in onda nel corso della trasmissione televisiva Le Iene di Italia Uno. Nei confronti degli Hudorovic e in particolare del patriarca Adriano, detto Stanko (arrestato a dicembre 2015) era stato applicato il decreto legislativo del settembre 2011 che permette di mettere sotto sequestro ai fini della confisca, e dunque rimettere a disposizione dello Stato, beni accumulati illecitamente da persone dedite al crimine. Una particolare normativa antimafia che si può estendere anche alle persone che, nonostante non abbiano nulla a che fare con associazioni di stampo mafioso, si siano arricchite con attività illecite. come accaduto ieri nei confronti di Braidic, con quello che è però a tutti gli effetti un sequestro anticipato. Anticipato perché la famiglia di fatto potrà continuare a vivere a Spresiano almeno fino a quando sarà disposta l'eventuale confisca della villa, e perché l'obiettivo era congelare i beni immobili frutto di sospetti crimini in modo tale che non possano essere rivenduti. Alla misura di prevenzione patrimoniale potrà aggiungersi a settembre anche quella personale, nella forma della sorveglianza speciale, qualora il tribunale ritenga che il 55enne non sia in grado di provare che i suoi beni sono stati acquistati con denaro guadagnato attraverso canali onesti.

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